Ieri stavo leggendo un’intervista a Guè Pequeno, rapper dei Club Dogo, ed alla domanda: “Epiteti e versi contro le donne, il meno volgare è La mia tipa è meglio se sta zitta. Molti la accusano di misoginia.”
Lui risponde che: Nei miei testi mi piace provocare. E poi descrivo solo la realtà: non ho inventato io la mercificazione della donna.
Vero, però se trovi che sia un aspetto negativo della società, potresti provare a combatterlo, proprio tramite i tuoi testi, soprattutto considerando che il rap ha nei più giovani il pubblico di riferimento. Non mi piace chi dice o scrive bestialità, per poi affermare che era una provocazione. E vale per i cantanti come per i politici.
Ne parlavo con la Signora K e lei diceva che forse è un modo per portare alla luce il problema e che ci sono persone deputate a risolvere le cose che non vanno , tuttavia secondo me non serve solo dire c’è un problema e poi sperare che gli altri lo risolvano.
A questo punto esiste la legge che vieta l’omicidio ed allora andiamo su un palco a cantare ammazza questo, ammazza quello? Tanto c’è chi è deputato a combattere il crimine e la violenza…
Ricordiamoci che non sono pochi ad aver commesso omicidi o stragi nelle scuole, perchè ispirati da canzoni … per cui non sarebbe male pensare prima di cantare, per evitare di dare motivazioni sbagliate a persone facilmente influenzabili…
Proprio perchè hai il privilegio di rivolgerti alla massa, potresti si cantare La mia tipa è meglio se sta zitta per poi aggiungere (con parole tue) che è un ragionamento del xxxxx. Perchè non usare la possibilità di essere ascoltati da molti per trasmettere dei valori e non semplicemente dei disagi?
Sempre che per Pequeno la prevaricazione sulle donne sia un disagio. Non lo conosco, non lo so…
P.S. Nella canzone Dichiarazioni leggo tra gli altri, questo verso: Odio queste puttane perché per scoparle ci vuole il goldone.
Chiamala provocazione, se ti va, ma un ragazzino da frasi così che messaggio riceve secondo te?
Le parole sono importanti, in ogni contesto, tanto più quando sono rivolte ad un grande pubblico. Mi sono riletto un post scritto nel 2008 intitolato Parole & Comportamenti.
Una riflessione personale, ma condivisa da molti, tuttavia allo stato dei fatti ci troviamo sempre alle prese con le stesse modalità di comunicazione…
Non ho il piacere di conoscere il tipo! Ma se è vero che con il rap bisogna provocare per portare all’attenzione delle masse, è anche vero che c’è modo e modo per esprimere dei concetti.
Molte volte ho sentito la parola puttana in alcune canzoni, da Vecchioni a Dalla, da De Andrè a Gino Paoli, ma mai mi sono sentita offesa. Proprio perchè la parola perde la volgarità a seconda del contesto nel quale è inserita.
Ripeto, non lo conosco, ma le frasi lette non mi piacciono.
Non vorrei degnarlo di più spazio di quello che ha, ma allora farei come quelli che pensano e non fanno nulla; per almeno dire che questi messaggi non sono educativi nel senso giusto della parola e che quel che è peggio fanno sentire alla massa dei non pensanti che sia giusto fare, parlare e pensare in questo modo.
Messaggio poco altruistico verso gli essere umani. Non difendo posizioni femministe a priori, ma qui abbiamo superato il limite!