Dal sito del RASFF della Commissione Europea non è possibile avere notizie più precise e dettagliate, ma quel che si può apprendere è sufficiente per farsi una idea: olio di oliva proveniente dall’Italia (ma da olive italiane? O frutto di una triangolazione commerciale) e rinvenuto in supermercati della Slovacchia ha evidenziato livelli eccessivi di idrocarburi (benzopirene).
L’Italia è il primo importatore mondiale di olio che per il 74 per cento viene dalla Spagna, per il 15 per cento dalla Grecia e per il 7 per cento dalla Tunisia.
L’arrivo in Italia di olio di oliva straniero ha raggiunto nel 2011 il massimo storico di 584mila tonnellate e ha superato la produzione nazionale, in calo nel 2011 a 483mila tonnellate. E’ quanto emerge da una analisi presentata dalla Coldiretti nel corso dell ’iniziativa “Per il futuro dell’olio italiano” promossa insieme a Fondazione Symbola e Unaprol. Nel 2011 si è dunque verificato un ulteriore aumento del 3 per cento nelle importazioni di olio di oliva dall’estero che sono quasi triplicate negli ultimi 20 anni (+163 per cento), sommergendo di fatto la produzione nazionale, che sarebbe peraltro quasi sufficiente a coprire i consumi nazionali.
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