un interessante articolo di Maurizio Caprino che mi fa nascere il timore che si verifiche con legomme quello che è già successo con gli elettrodomestici ovvero dati falsi già a monte:
Da ieri è possibile vendere gomme con le etichettature Ue su consumo energetico, aderenza sul bagnato e rumorosità.
Il regolamento europeo sulla materia sarà poi obbligatorio da novembre. Di sicuro, è un passo avanti verso la trasparenza, un aiuto per i consumatori.
Ma non bisogna fidarsi troppo e sono gli stessi produttori a dirlo (Scarica Comunicato stampa labelling_def): non solo perché le caratteristiche importanti dei pneumatici non si esauriscono con le tre prove il cui risultato finisce nelle etichette, ma anche perché si temono contraffazioni.
Infatti, chi controllerà che le etichette non siano false?
In Italia, non abbiamo una gran tradizione: dal 1994 c’è un’altra direttiva europea che obbliga a verificare i pezzi di ricambio in vendita, ma non se ne faceva granché già prima dell’invasione di pezzi cinesi scadenti.
Nel frattempo, per farci almeno l’occhio, ecco un’etichetta: