in sintesi un articolo che leggo su Il Salvagente
Una pillola al giorno e l’abbronzatura è garantita. Colorito omogeneo e duraturo, niente eritemi e soprattutto un assetto pronto a contrastare i danni delle radiazioni solari dall’interno, oltre che con l’uso di creme solari.
Il Salvagente, nel numero in edicola ed acquistabile da subito nel nostro negozio virtuale, ha innanzitutto cercato di chiarire se l’impresa vale la spesa.
Per un mese di trattamento servono da 15 a 87 euro, a seconda del prodotto che si sceglie. E un mese è poco, basta appena a prepararsi all’esposizione solare, durante la quale è indicato il proseguimento della “cura”, quindi la spesa indicata va moltiplicata almeno per due.
Sugli integratori che promettono di aiutare a limitare i danni dell’esposizione solare, il dottor Antonio Cristaudo, dermatologo allergologo al San Gallicano di Roma, precisa: “L’efficacia c’è, ma è più clinica, è osservata nella pratica. Non ci sono studi in doppio cieco che la dimostrino”.
Così, dalla sua esperienza clinica è in grado di affermare che “alcuni possono aiutare, specie in chi soffre di fotosensibilità o irritazioni da esposizione al sole. È il caso, per esempio, di fotodermatite, orticaria solare, dermatosi da sole o anche vitiligine”.
Se possono aiutare, gli stessi integratori possono anche nuocere, avverte però Viviana Cafeo dell’Ambulatorio di medicina naturale del Policlinico universitario di Messina: “Alcuni prodotti contengono ingredienti per i quali potrebbe rendersi necessaria una maggiore attenzione da parte dei soggetti che assumono altri integratori o farmaci o che presentano intolleranze e allergie o patologie a carico di rene e fegato, pertanto se ne dovrebbe consigliare l’assunzione dopo avere consultato il medico. Le vitamine sono ‘innocue’ se assunte con equilibrio nelle dosi corrette altrimenti possono diventare nocive per il nostro organismo”.
Un concetto ben chiaro anche ai produttori, che in diversi casi segnalano rischi precisi con un’avvertenza. Ma che in altri aggiungono ingredienti davvero sgraditi, che rendono la pillola particolarmente amara.
Grassi idrogenati, coloranti. Persino nelle pillole “abbronzanti” finiscono sostanze tutt’altro che pregiate e utili. Da vagliare assieme a quelle “salutiste”. Aggiunte per dare una mano, ma in certi casi a rischio. A destare parecchi dubbi, ad esempio, è il selenio: un metalloide su cui è in corso un dibattito molto acceso nella comunità scientifica.
Dopo 20 anni di grande enfasi sul problema della carenza, recenti studi sono arrivati alla conclusione che dosi supplementari di selenio provocano danni alla cute e ai suoi annessi e un rischio di diabete mellito di tipo II.
Per il professore Marco Vinceti dell’Università di Modena e Reggio Emilia, coautore del sorprendente lavoro pubblicato nel 2010 su Bmc Public Health, “i 30-50 mcg che l’italiano ingerisce mediamente in un giorno con la dieta è sufficiente, oltre questa dose si suppone un rischio di tossicità”.
Reblogged this on Stobè Magazine.