Tempo avevo letto l’articolo di Altroconsumo dove spiegavano l’inghippo insito nell’ascolto di musica in streaming presso alcuni siti in abbonamento, dove ti concedono l’utilizzo della musica sino a che resti abbonato.
C’è anche il caso segnalato ll Garante perchè musica e contenuti acquistati su iTunes che, in realtà, pongono troppi limiti per poter parlare di vendita. Su questa basi, la modalità di diffusione del materiale su iTunes somiglia piuttosto a un noleggio.
Con l’articolo di Paolo Attivissimo che ho letto l’altro giorno sul suo Blog, però, si segnala una situazione che potrebbe interessare ad esempio l’amico Miro che recentemente si è convertito agli E-book:
Ho scritto per la Radiotelevisione Svizzera una serie di articoli sulla notizia di una cliente di Amazon che si è trovata con l’e-reader azzerato e svuotato di libri.
Il caso ha messo in luce un fatto troppo disinvoltamente ignorato: gli e-book non vengono venduti. Vengono dati in licenza.
E la concessione d’uso può essere revocata senza preavviso, senza motivo, senza appello e senza rimborso.
Così ho fatto un test di autodifesa sul mio Kindle e ho tolto i lucchetti digitali ai libri che ho regolarmente comprato. Craccare il DRM anticopia di Amazon è facile e quindi il DRM è inutile e danneggia solo gli acquirenti onesti.
Lo hanno già capito i produttori di software e i venditori di musica. Gli editori no. Sarà meglio che si sveglino. E presto.
Se vi interessa, la storia comincia qui.
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