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False etichette e furberie: negli Usa il 30% del pesce non è quello dichiarato

in sintesi un articolo di Paola Emilia Cicerone che leggo su Il Fatto Alimentare

Gli scandali alimentari non riguardano solo la carne: negli Stati Uniti buona parte del pesce è commercializzato sotto falso nome.

La denuncia arriva da Oceana, un’associazione ambientalista che in due anni di lavoro ha effettuato una delle più importanti indagini di questo genere mai realizzate, analizzando il DNA di 1.215 campioni di pesce raccolti in 674 punti vendita di 21 stati. Con risultati allarmanti: in un terzo dei casi la specie non corrispondeva a quella segnalata sul cartellino e spesso non faceva neanche parte delle specie commercializzate.

Ad essere presa di mira soprattutto la famiglia dei Lutjanidae (in inglese noti come snappers) che comprende moltissimi pesci pregiati per usi alimentari: nell’87% dei casi la specie indicata sul campione esaminato non era quella corretta, e in tre quarti dei casi si trattava addirittura di pesci appartenenti ad altre famiglie, soprattutto Tilapia e Sebastidae.

Alta percentuale di etichettature scorrette anche per quanto riguarda i campioni di tonno (59%) e di altri pesci molto apprezzati dai consumatori come l’halibut, la cernia e il merluzzo, per cui la percentuale di errore spazia dal 19 al 38% mentre uno dei pesci meno imitati è il salmone, per cui le scorrettezze non superano il 7%

Alcune delle frodi puntano a sostituire pesci selvaggi con specie di allevamento di minor valore commerciale, altre a mettere in commercio specie protette o che non dovrebbero essere pescate, altre ancora potrebbero causare problemi di salute: per esempio per la presenza di pesce proveniente da aree inquinate, o che può creare allergie o problemi di salute.

Complessivamente il 44% dei punti vendita esaminati offriva pesci con etichettature errate: il record negativo spetta ai locali dove si serve sushi (74%) seguiti da ristoranti (38%) e pescherie (18%) con una distribuzione abbastanza uniforme nei vari stati.

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Questa voce è stata pubblicata il 11 marzo 2013 da in Consumatori & Utenti, Leggo & Pubblico, Sicurezza alimentare, Truffatori e/o Furbetti con tag , , , .