Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un solo produttore di riso per tre marchi. Cambia però il prezzo e forse anche il chicco

in sintesi un articolo di Claudio Troiani che leggo su Il Fatto Alimentare

Il riso Arborio tra le varietà italiane è quella che ha i chicchi più grandi ed è considerato il re dei risotti, ne esistono anche altre tipologie come il Roma e il Carnaroli un po’ meno richieste. Nei supermercati le due marche leader (Scotti e Riso Gallo) si confrontano con molte confezioni che sull’etichetta riportano la marche del distributore (private label) ormai arrivate a coprire il 38% del volume.

Abbiamo confrontato il Riso Scotti Arborio, dell’azienda leader di mercato, con l’omologo prodotto a marchio Coop e quello firmato da Simply.

Scotti confeziona anche per Coop Nord Ovest e Unicoop Firenze nello stabilimento di Pavia in Via Angelo Scotti oltre che per una decina di insegne come: Simply, Despar, C3, Eurospin, Penny Market, Selex, Sma, Auchan, Billa Italia, Metro, Sun, Crai, Finiper, Il Gigante, Lidl Italia, Pam ecc. Il lungo elenco rappresenta un uteriore esempio di come per alcune grandi aziende leader sia normale produrre anche per le marche dei supermercati.

Confrontando i tre prodotti si nota che le confezioni di Coop e Scotti sono molto simili, mentre il riso superfino Simply  utilizza solo il sacchetto di plastica sottovuoto.

Ma la similitudine è solo apparente perchè osservando le tabelle nutrizionali si evidenziano differenze interessanti relative alla composizione. Coop ha una percentuale di proteine maggiore rispetto a  Scotti e Simply.

Questa differenza può essere legata alla zona d’origine del riso che, come sottolinea Scotti, “è tutto di provenienza italiana e frutto di una selezione della materia prima”. Un’altra diversità merceologica riguarda il tempo di cottura 16-18 minuti per Coop e Scotti e 14-15 per Simply.

Riuscire a capire la differenza tra il riso Scotti e quello prodotto per le oltre 15 catene di supermercati non è banale. In genere ogni catena adotta un “capitolato” che può contemplare caratteristiche merceologiche e anche formati specifici  che raramente vengono diffuse alla stampa.

Ottenere informazioni sui capitolati è difficile. Abbiamo contattato Coop per avere qualche chiarimento sul Riso Arborio e ci è stato risposto che “relativamente alla qualità merceologica  sono state fissate tolleranze inferiori a quanto stabilito dalla legge”. Di sicuro queste caratteristiche del riso possono influire sulla qualità della cottura.

Da parte sua Riso Scotti dice che “per tutti i parametri  i prodotti a marchio Scotti hanno limiti massimi più restrittivi rispetto ai prodotti delle marche dei supermercati, oltre che rispetto ai limiti definiti dalla legislazione italiana”. L’azienda precisa che “tutte le rotture derivanti dal processo di lavorazione per il marchio Scotti vengono utilizzate per altri prodotti a base di riso”.

Il prezzo più elevato di Riso Scotti Arborio (il 30% in più rispetto a Coop e Simply) è in parte giustificato. La differenza è consistente anche se bisogna ricordare che i prodotti a marchio dei supermercati sostengono minime spese di marketing e pubblicità.