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“Contiene OGM” in etichetta ecco come Whole Foods mette in fuorigioco normativa USA

in sintesi un articolo che leggo su Sicurezza Alimentare

2018 è la data entro cui tutti i prodotti (biologici o locali, o integrali) di Whole Foodss, saranno etichettati indicando la possibile presenza di OGM.

La Whole Foods è una catena di 335 supermercati che vendono alimenti locali (con tanto di mappa geo-referenzata dei produttori),  biologici e naturali. Accade così che la filiera alimentare USA si stia spaccando.

Dopo che lo scorso settembre 2012 Wal Mart si era alleata con Monsanto per la vendita di mais GM BT, ora Whole Foods risponde, in quella che sembra una mossa altamente commerciale (si è creato spazio per una domanda alternativa),  ma che in realtà nasconde anche profondi aspetti di civismo e partecipazione attiva dei cittadini alle modalità di produzione lungo la filiera alimentare.

Non a caso, in causa non c’è solo il metodo di produzione:  i consumatori USA cercano sempre di più rassicurazioni su aspetti relativi alla produzione locale, ad un equo compenso per i produttori, al benessere animale. Aspetti che trascendono il regime biologico USA, e che segnalano semmai l’emergere di un nuovo quadro di valori complementari.

In ogni caso quella di Whole Foods rimane una mossa importante, nell’attuale scenario USA: e si accompagna all’annuncio- sempre di questi giorni- di non commercializzare salmone GM qualora dovesse essere autorizzato dalla FDA.