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Patatine fritte “fatte a mano”? Suvvia, si fa per dire…

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Articolo aggiornato dopo la pubblicazione

Le patatine fritte di cui parlano in questo articolo di Dario Dongo, talvolta le compro anch’io e la scritta Fatte a mano mi ha sempre fatto sorridere, perchè ovviamente non ci credevo; perplessità condivise da un lettore de Il Fatto Alimentare che infatti ha chiesto spiegazioni in merito.

Partendo dal presupposto che, come dice Dongo, “La prima regola generale  è di esprimere notizie vere e perciò dimostrabili. L’etichetta evidenzia, tra l’altro in caratteri cubitali e sulla parte frontale della confezione, che si tratta di prodotti realizzati a mano”, va da sè che è lecito suppore che possa trattarsi dell’ennesimo caso di pubblicità ingannevole.

La risposta dell’azienda, da come la leggo io ovvero da semplice consumatore, sembra una presa in giro: ““… si tratta di una lavorazione industriale e non artigianale. È evidente che tutto ciò che riguarda la lavorazione del prodotto (lo stile del taglio, gli ingredienti impiegati, la cottura solo con olio extravergine d’oliva e ulteriori processi segreti di lavorazione) è stato studiato ed elaborato per rendere il sapore e l’aspetto del prodotto incredibilmente simile alla migliore produzione di patatina artigianale oggi in commercio, pur NON ESSENDO ovviamente FATTE A MANO.”

In sintesi è un prodotto industriale, ma io le pubblicizzo come Fatte a mano. E sei tu consumatore che devi renderti conto che ti sto raccontando una verità modificata… 😉

Dario Dongo conclude l’articolo dando voce ai miei stessi dubbi: “Rimane da chiedersi se é possibile, e conforme alle regole vigenti, affermare una notizia che non corrisponde alla verità dei fatti. Qui alla redazione de Il Fatto Alimentare riteniamo di no, ma siamo solo semplici osservatori, per quanto appassionati. Rivolgiamo perciò una richiesta di opinione in merito all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, che potrà aiutare noi tutti a comprendere l’eventuale correttezza delle diciture esposte.”

Sono curioso anch’io di leggere il parere del Garante in merito. 😉

Aggiornamento del 15 luglio 2013

Leggo sempre su Il Fatto Alimentare che: Il dubbio sulla regolarità delle etichette delle patatine fritte Le Contadine sedicenti “fatte a mano” non sussiste, sono ingannevoli e non serve aspettare il parere dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato.

Il Ministero delle attività produttive nella circolare del 10 novembre 2003, n. 168 (Etichettatura,  presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari) scrive: (…) ” L’uso di diciture quali «lavorato a mano» e simili è ingannevole quando soltanto alcune fasi secondarie e collaterali della produzione sono effettuate a mano.

Nel comparto delle paste alimentari, ad esempio, le diciture «lavorato a mano» e simili potranno essere apposte unicamente qualora le fasi di impasto, trafilatura, taglio ed essiccazione della pasta siano state effettuate in tutto o per la maggior parte a mano e non anche quando la manualità abbia riguardato unicamente fasi secondarie come lo svuotamento dei sacchi di semola, il riempimento delle tramogge, il dosaggio degli ingredienti o il confezionamento.

2 commenti su “Patatine fritte “fatte a mano”? Suvvia, si fa per dire…

  1. Pingback: L’Antitrust apre un procedimento su Pata S.p.A., Ica Foods S.p.A. e Amica Chips S.p.A. | Paoblog

  2. Giorgio
    6 marzo 2014
    Avatar di Giorgio

    E dite bene con “suvvia si fa per dire”… figuriamoci se le patatine prodotte in fabbrica sono fatte a mano … ma a chi vorrebbero darla a bere!?

I commenti sono chiusi.