Ecco il modo migliore per portarti l’incidente nucleare in casa… la nave potrà resistere a questo o quello … ma l’imprevedibile, quando si parla di pericolo nucleare deve essere messo in conto.
Anche il Titanic era inaffondabile, eppure… Visto il mondo in cui viviamo, facile pensare ad un attacco kamikaze allora.
Che poi in una società dove la corruzione è ai massimi livelli, chi può garantire che la nave sia realizzata veramente come si deve senza che i soliti noti risparmino sui materiali per intascarsi ladifferenza oppure sulle procedure di sicurezza per risparmiare?
E se le centrali atomiche prendessero il largo?
L’idea negli anni,è venuta a parecchi Paesi, allettati dall’idea di realizzare centrali nucleari galleggianti capaci di sottrarsi ai normali vincoli edilizi e di portare l’elettricità anche in regioni che non possono esser servite da altri mezzi.
A far sul serio è ora la Russia che, stando a quanto affermato dal direttore generale della più grande società armatrice russa Aleksandr Voznesensky, starebbe già costruendo la prima “nave nucleare”.
Voznesensky ha illustrato il progetto nel corso del sesto Salone internazionale navale di Pietroburgo rivelando l’intenzione di portare per la prima volta in mare questa centrale galleggiante già nel 2016.
Battezzato Akademik Lomonosov, lo speciale vascello sarà dotato di due reattori KLT-40 modificati per una potenza elettrica totale di 70 MW; abbastanza per soddisfare le esigenze energetiche di 200.000 russi.
Il direttore ha anche sottolineato che il progetto sarà conforme alle norme stabilite dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica. e la piattaforma potrà resistere a tsunami o collisioni con altre navi, senza causare danni ai reattori. La centrale può anche essere modificata per diventare un impianto di desalinizzazione itinerante, con una capacità di depurazione giornaliera di 240.000 metri cubi di acqua di mare.
Nei piani della società la Lomonosov dovrebbe diventare la punta di diamante di una serie di centrali nucleari galleggianti che la Russia prevede di immettere sul mercato e quindici paesi tra i cui Cina, Indonesia, Malesia, Algeria, e Argentina hanno già mostrato interesse per questo progetto.
Fonte: Rinnovabili.it