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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Comprare il vino in banca? Ed il conto corrente lo apro in enoteca?

Qualche giorno fa un’amica si è stupita dal fatto che all’Esselunga vendano i libri scolastici (dando tra l’altro il colpo di grazia alle cartolibrerie di quartiere…).

Neanche a farlo apposta subito dopo averne parlato ecco che arriva una mail dalla banca della Signora K che segnala l’esistenza dello Store ovvero di uno spazio online dove puoi comprare dalle bottiglie di vino al caminetto elettronico.

Sperare che la banca faccia la banca e non si perda in altre cose è chiedere troppo?

(Ed infatti poi ti capita di leggere che le banche non fanno il mutuo neanche a chi ha il posto fisso e 4000 € al mese di stipendio…)

Se ho bisogno di vino, vado al supermercato oppure in enoteca, non vengo in banca.

Ed infatti pochi giorni fa un altro amico si lamentava del fatto che allo sportello della sua banca offrissero un Tablet a prezzo scontato. D’altro canto è lo stesso discorso che si può fare per le raccolte di punti al distributore di benzina; gestire l’intera operazione costa e va da sè che anche questo si scarica sul prezzo della benzina.

Va bene diversificare l’offerta, ma è da un pò che si esagera e poi si arriva alle assurdità segnalate da un altro amico che in posta non è riuscito a trovare i francobolli, ma in compenso avevano i Gratta & Vinci così come le automobiline.

Solo raramente queste diversificazioni offrono un reale vantaggio al consumatore, penso ad esempio alla possibilità di pagare i bollettini postali alla cassa dell’Esselunga, cosa che a fronte di una spesa di poco maggiore, permette di risparmiare tempo (che in Posta si perde a tonnellate).