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Rifiuti in mare: gli europei dicano la loro!

TrashedIsole di plastica grandi quanto il Texas. Un mare di rifiuti e un problema che non può essere più sottovalutato.

Tuttavia leggere che solo ora la UE sta valutando la possibilità di imporre una riduzione dei rifiuti in mare, mi fa capire che i tempi saranno lunghi.

Mi chiedo però se l’ambiente acquatico potrà aspettare le decisioni della UE e soprattutto la sua reale applicazione.

Di questo si occupa anche  Trashed, documentario della giornalista inglese Candida Brady che, con un testimonial d’eccezione come il premio Oscar Jeremy Irons, guida tra la spazzatura che la Terra ha accumulato nell’ultimo secolo.

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In che modo possiamo garantire mari più puliti?

Consapevole dell’aumento esponenziale della presenza di rifiuti in mare e negli oceani  e della pericolosità associata a questo fenomeno, la Commissione europea ha dato il via ad una consultazione pubblica, aperta fino al 18 dicembre 2013, per capire come affrontare il problema.

L’80% degli scarti presenti nelle acque, che in totale raggiungono un totale di 10 milioni di tonnellate, sono composti da plastica con conseguenze fatali per numerose specie marine che finiscono per cibarsene erroneamente.

Caduti accidentalmente in mare, gettati volontariamente o spinti dal vento i materiali che finiscono in mare anche portati dalla corrente dei fiumi rappresentano un pericolo costante per la stabilità dei delicati equilibri delle acque.

Per ridurre i rischi ambientali e il pericolo per la fauna e la flora acquatica la Commissione europea sta valutando la possibilità di impostare un obiettivo UE di riduzione quantitativa per i rifiuti in mare valutando le proposte dei cittadini e degli interessati che parteciperanno alla consultazione.

Il questionario oltre a contenere suggerimenti che il consumatore, i commercianti, l’industria della plastica, il trasporto e la pesca industrie, le ONG, le autorità locali e nazionali e dei responsabili politici possono adottare per ridurre il rischio di inquinamento marino cercano anche di sensibilizzare l’utente facendo capire l’importanza della prevenzione.

Una volta chiusa, la consultazione darà nuovi spunti e idee utili per l’elaborazione degli obiettivi di riduzione dei rifiuti marini da adottare entro il 2014.

Fonte Rinnovabili.it