Isole di plastica grandi quanto il Texas. Un mare di rifiuti e un problema che non può essere più sottovalutato.
Di questo si occupa Trashed, documentario della giornalista inglese Candida Brady che, con un testimonial d’eccezione come il premio Oscar Jeremy Irons, guida tra la spazzatura che la Terra ha accumulato nell’ultimo secolo.
Presentato al Festival di Cannes nel 2012 senza grandi clamori, il documentario esce ora in dvd in Italia e pone interrogativi a cui le grandi istituzioni e corporazioni internazionali non ancora hanno saputo (e voluto) rispondere.
Trashed, che nel suo stile documentaristico ha una grande forza nella proposizione di immagini al limite, racconta di un viaggio in Libano, a Saida, dove nella sua spiaggia c’è una discarica alta 14 metri che viene tempestata dalle onde.
O inquadra la vita che scorre a Giacarta, in Indonesia, tra i rifiuti portati a spasso dal fiume Ciliwung mentre le donne lavano i panni nelle sue acque e i bambini giocano tranquillamente nelle sue coste.
Il mare così nel giro di un secolo è diventato una grande discarica a cielo aperto.
Basti pensare che nell’Oceano Pacifico, tra le Hawaii e la California, c’è il Pacific Trash Vortex, un’isola galleggiante di spazzatura grande quanto il Texas. Un’area per lo più di plastica che non può essere correttamente misurata perché la parte emersa è almeno un terzo di quella coperta dall’acqua.
Nata dall’accumulo sfrenato di immondizia (circa 3 milioni di tonnellate) e favorita dalle correnti marine che incontrandosi creano una sorta di vortice, questa isola galleggiante sta per essere esplorata da una squadra guidata dallo scienziato Patrick Deixonne, membro della Società degli esploratori francesi. La missione, partita il 20 maggio, si appresta così a mappare quello che da molti è stato definito il settimo continente a causa delle sue dimensioni.
Il Pacific Trash Vortex non soffre di solitudine. Gli fanno compagnia difatti numerosi accumuli di detriti e rifiuti: tra questi spiccano quelli del Mar dei Sargassi, a poca distanza dai Caraibi, e dell’Atlantico in un’area che fa da collante tra le acque territoriali argentine e sudafricane. Tante grandi isole di spazzatura in un mare che sta diventando sempre più pieno di rifiuti.
Fonte: Lettera43.it
Mi ha scritto l’amica Luisa, dopo aver visto il dvd (2 volte) insieme al figlio più grande: “Mio figlio si è incazzato! E’ cresciuto con le idee che io gli ho inculcato e la scuola che frequenta lo ha stimolato moltissimo sotto questo aspetto…”
Ti faccio sapere via mail
Assolutamente interessantissimo, di impatto forte e forse persino devastante, ma credo quel giusto che è necessario per far aprire gli occhi e acquisire una consapevolezza almeno nell’informazione di ciò che accade e che si può fare.
A chi e dove lo devo inviare?
Pingback: Consumabile 2014: La differenza falla tu… | Paoblog
Pingback: Un film: La memoria degli ultimi | Paoblog
lo ha visto Poppea che poi lo ha passato a Bosch che oggi mi ha scritto “Ho visto il dvd….agghiacciante” … e nei prossimi giorni arriverà a Francesco…
i Bloggers del Lazio lo stanno spremendo per bene questo dvd 🙂
il dvd è in viaggio tra i Bloggers… lo ha visto SPugna… lo ha visto Paola che oggi mi scrive:
“anche se il problema un po’ lo conoscevo è stato drammatico vedere a che punto siamo arrivati. io cerco di fare del mio meglio, ma se le cose non cambiano dall’alto non so se ne verremo mai fuori.”
Pingback: E’ arrivato il dvd di “-100 chili” e… | Paoblog
Pingback: Un docu-film con produzione popolare. Io aderisco… | Paoblog
Pingback: La plastica ritorna: i nostri rifiuti sono rispediti al mittente attraverso la catena alimentare. Il caso del lago di Garda | Paoblog
Pingback: Aquafresh presenta la 4°edizione di “Chiudi il Rubinetto” | Paoblog
Pingback: Non solo il “Pacific Trash Vortex”. Anche nel Tirreno un mare di plastica | Paoblog
Pingback: Sicurezza stradale alla Mostra del cinema. Senza complessi | Paoblog
Pingback: Se l’Amsa pulisce dove c’è pulito e poi… | Paoblog