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Renzi “ferma” la Cancellieri, ma “fa passare” sua moglie sulle corsie preferenziali

Nei giorni scorsi avevo visto la foto di cui parla Caprino nell’articolo che segue, ma pensavo si trattasse di un passaggio come quelli che fanno in tanti, sanzionabile ovviamente, ma non autorizzato.

Leggere invece che la moglie di Renzi ha sfruttato il permesso del marito fa cadere ulteriormente le braccia, soprattutto considerando le varie interviste nelle quali i vari politici, in questo caso Renzi, si mostrano (si vendono) al pubblico come persone normali, con mogli (o mariti) con lavori normali, alle prese con i problemi normali e senza godere di quei privilegi dei quali i populisti li accusano a vanvera. Poi, nei fatti, siamo alle solite.

Ed infatti nella giustificazione la signora Renzi secOndo me scivola su un dettaglio; dice infatti che ”Sentirmi paragonata alla casta per aver percorso, sbagliando, qualche centinaio di metri di preferenziale – aggiunge – mi sembra profondamente ingiusto. Ma mi aiuterà per il futuro a stare più attenta”.

Basandomi su quanto ho visto, quello che le contesto, però, non è tanto il fatto di aver percorso la corsia preferenziale (ed aver parcheggiato nello spazio riservato all’Ataf), ma il fatto di averlo fatto sfruttando il permesso del quale lei non può usufruire.

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Racconta infatti la signora che: ”Stavo guidando la macchina privata di mio marito Matteo. D’ora in poi starò attentissima a togliere il tagliando del permesso del Comune di Firenze quando userò io l’auto. Quella mattina non l’ho fatto e mi dispiace molto.”

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Ed ancora non coglie il fatto che guidare l’auto del marito non è reato, così come il fatto di aver lasciato il permesso in vista. Tuttavia avrebbe potuto circolare senza sfruttare i vantaggi del permesso. 😉

Questo sarebbe stato un modo semplicissimo per dimostrare che non sfrutta i privilegi della casta, peraltro spesso usati a sproposito.

D’altro canto, i politici ed i loro familiari, sono persone, come tante; ed infatti la furbata è nel Dna dell’italiano medio, come mostrato tempo fa.

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Era in ritardo. Come l’amico Gigi pendolare abbandonato quotidianamente da Trenord, come l’amica Nadia che paga un abbonamento ai mezzi pubblici milanesi maggiorato, perchè lavora due fermate oltre il limite urbano e poi nel 90% dei casi, deve farsi il tratto extraurbano a piedi, perchè gli autobus sono misteriosamente soppressi. Gente normale, che fa una vita normale e proprio per questo, complicata.

Leggo: Nelle foto si vede la monovolume dei Renzi in vari punti del percorso tra l’abitazione di Pontassieve e Poggio Imperiale, dove insegna Agnese Landini, moglie del primo cittadino candidato alla segreteria del Pd e alla guida dell’Italia”.

”La signora è sola e, negli oltre 20 chilometri che separano casa dalla scuola – secondo il settimanale – percorre tutte le volte che può le corsie preferenziali grazie a un permesso in bella vista sul cruscotto che qualifica l’auto come impegnata in ‘servizio istituzionale’ ”. ”Quello di circolare sulle corsie preferenziali, evitando fastidiose code o ingorghi – conclude il settimanale – è un privilegio riservato al sindaco Renzi”.

”Ero in ritardo per andare a scuola, ho preso una corsia preferenziale, ho sbagliato. Non risuccederà. Mi scuso se ho offeso la sensibilità di qualcuno e mi spiace richiamare su di me e sul mio lavoro un’attenzione che non voglio”. E’ quanto afferma la moglie di Matteo Renzi, Agnese Landini, riguardo le foto pubblicate da Panorama.

di Maurizio Caprino

Siamo reduci da una giornata in cui sui media campeggiava la sparata di Matteo Renzi contro i vertici del suo partito, per non aver preteso le dimissioni del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, per la vicenda della scarcerazione di Giulia Ligresti. per l’occasione, il sindaco di Firenze ha rispolverato toni da “rottamatore”, dopo settimane in cui sembrava più morbido (forse anche per fare proseliti anche nella parte più “vecchia” del Pd).

Ma forse non sarebbe stata la giornata più adatta per presentarsi in modo così aggressivo verso la Casta: appena 24 ore prima, Renzi era finito sulla copertina di Panorama perché sua moglie è stata sorpresa da un fotografo a passare sulle corsie preferenziali mentre andava a lavorare, regolarmente munita di un permesso che ogni altro cittadino, che non sia un disabile o un appartenente alla Casta, non potrebbe avere sulla sua auto privata. E pensare che lui ama farsi fotografare in bici.

Un piccolo episodio, certo. Portato alla ribalta da un settimanale berlusconiano che ormai è solo l’ombra di quello che fu (vederlo in edicola in offerta speciale fa tristezza e fa riflettere sulla crisi e su come si sta trasformando l’informazione). Ma fa specie vedere che ormai nel dibattito pubblico il piccolo malcostume sia dato per scontato.

E poi per noi non è la prima volta che a noi utenti della strada Matteo Renzi ha mostrato di comportarsi come un politico qualsiasi. Anche quando fa il mestiere cui molti lo invitano a fare onore, cioè quello per il quale finora è stato eletto: il sindaco di Firenze. Un esempio su tutti, lo scivolone degli autovelox illegali.

Né Renzi ha approfittato dell’occasione che gli ha offerto dieci giorni fa Oliviero Beha dalle colonne del Fatto Quotidiano, invitandolo a dire qualcosa sulla tragedia del bus precipitato a luglio sull’autostrada A16: dalla cortina di silenzio calata sulla vicenda emergono elementi preoccupanti sulla manutenzione delle autostrade e un leader politico dovrebbe pur prendere una posizione. In fondo, stiamo parlando della spina dorsale dell’Italia, dove le merci viaggiano su gomma ancor più che negli altri Paesi europei.

E invece continuiamo a far politica sui proclami. Così costruiamo corsie preferenziali elettorali per i politici più bravi nell’affabularci.

Un commento su “Renzi “ferma” la Cancellieri, ma “fa passare” sua moglie sulle corsie preferenziali

  1. andrea
    11 novembre 2013

    – il “permesso” è rilasciato ad personam, ed il beneficiario risponde per l’utilizzo improprio (cioè per aver permesso che un familiare guidasse la macchina senza prima togliere il tagliando);
    – l’accertamento dell’infrazione da parte di un giornalista non è sufficiente ad applicare la relativa sanzione, ma dovrebbe portare alla revoca del permesso: il sindaco per il futuro può viaggiare…in bicicletta (oppure rispettare le normali regole del CdS);

I commenti sono chiusi.

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