Tra le tante spine del ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, non è finita sui media quella degli esami di guida per gli immigrati.
L’altro ieri, una donna ucraina che risiede nella sua Emilia e pare anche della stessa area politica le ha “guastato” la festa del Tricolore ricordandole che dal 2011 molti extracomunitari sono di fatto tagliati fuori dalla possibilità di guidare.
Perché gli esami per la conseguire la patente (o per convertire in italiana quella estera che già hanno e non viene riconosciuta in Italia perché manca un accordo di reciprocità con lo Stato che l’ha emessa) non si possono più sostenere in una delle sette lingue riconosciute dall’Onu, ma solo in italiano.
Le uniche alternative ammesse sono il tedesco e il francese, giusto perché in Alto Adige e Val d’Aosta sono lingue che lo Stato italiano deve riconoscere.
Che io sappia, all’epoca la scelta fu legata anche alla necessità di evitare che si sprecassero risorse per allestire esami cui poi si presentava gente del tutto impreparata, che – non capendo l’italiano – poi per strada non avrebbe comunque capito la segnaletica.
Già, per com’è fatta, è difficile da capire per un italiano madrelingua e di ottima cultura (per esempio, provate a spiegare il pannello integrativo permanente che avverte di scioperi ai passaggi a livello, come se fosse un’astensione dal lavoro perpetua).
Spiace dirlo, ma è così.
Quindi, con buona pace delle giustissime ragioni dell’integrazione e della necessità-opportunità di dare agli immigrati quante più chances di lavoro possibile, sulla patente è bene essere essere selettivi (e non solo con gli stranieri).
Poi però che cosa succede?
Che gli stranieri che non sanno ancora l’italiano l’esame lo passano lo stesso anche ora, facendolo nella nostra lingua.
Perché, come emerge dagli scandali che si scoprono di frequente, tra autoscuole e Motorizzazione c’è sempre gente che la promozione agli esami la vende e i trucchi proliferano. Nonostante le nuove tecnologie antifrode di cui la Motorizzazione si è dotata, che indubbiamente fanno emergere più magagne ma non per questo stanno funzionando da deterrente.
Dunque, meglio tornare alla possibilità di fare l’esame in lingua straniera? Onestamente non so che dirvi. So solo che il problema persiste.
Clicca QUI per leggere la lettera inviata alla Kyenge dalla signora ucraina.