Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Pesce al mercurio: quali sono i rischi reali? Quali precauzioni per bambini e donne incinte?

sicurezza-alimentarein sintesi un interessante articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare, del quale consiglio la lettura integrale

Il problema del mercurio nel pesce solleva molte perplessità  tra i consumatori, soprattutto quando alcune trasmissioni televisive  come  alcuni servizi del programma Le Iene , descrivono la questione in modo impreciso e allarmistico.

Per questo Il Fatto Alimentare ha voluto dare voce alle obiezioni di Eurofishmarket e riportare una parte dell’intervista a Maurizio Ferri, medico veterinario e membro del Consiglio Direttivo SIMeVeP (società italiana di medicina veterinaria preventiva) per  comprendere al meglio la questione, fare una corretta valutazione del rischio mercurio.

L’intervista è molto interessante e fornisce consigli utili sulla frequenza e modalità di consumo di pesci per adulti, bambini e donne  nel periodo della gravidanza.

Che cos’è il mercurio e quali sono gli effetti tossici per le persone?

l mercurio è un metallo che esiste in diverse forme chimiche ed è rilasciato nell’ambiente sia da fonti naturali che artificiali. Una volta rilasciato, subisce una serie di trasformazioni complesse e fa parte di diversi cicli tra atmosfera, oceani e terra.

Il metilmercurio è la forma più comune di mercurio organico, la più tossica, ed è presente nella catena alimentare principalmente nei prodotti ittici. L’esposizione umana al mercurio avviene per motivi di lavoro  o per via alimentare sotto forma di metilmercurio.

I gruppi di popolazione particolarmente interessati o a rischio di esposizione al mercurio includono le donne in gravidanza o che allattano, e i bambini. La gravidanza e l’allattamento costituiscono i periodi più critici per la tossicità del metilmercurio.

Questa sostanza è in grado di superare la barriera cerebrale e quella placentare causando danni a carico del sistema nervoso centrale e dello sviluppo del feto: alte dosi causano ritardo mentale grave del nascituro, dosi più basse provocano alterazioni dello sviluppo psicomotorio.

Tra i sintomi legati all’esposizione cronica ci sono le alterazioni della funzionalità renale, della memoria, problemi motori e della coordinazione. È documentata l’associazione tra l’esposizione al metilmercurio e le malattie cardiovascolari anche se è noto l’effetto benefico del consumo di pesce che contrastarebbe l’azione del metilmercurio sul sistema cardiovascolare.

Quali sono gli alimenti che costituiscono un rischio sanitario per i consumatori ?

Il mercurio è ampiamente presente negli alimenti, compresi i vegetali, ma la sua forma tossica, il metilmercurio, è riscontrabile a livelli significativi soltanto nei prodotti ittici. In particolare le specie predatrici quali il pesce spada, tonno, squalo e altri (come smeriglio, verdesca, palombo), trovandosi all’apice della catena alimentare, possono contenere livelli elevati di metilmercurio  e dunque costituire importanti fonti di esposizione per l’uomo.

Esiste il rischio zero per il mercurio nel pesce?

Nel rapporto RASFF riferito al 2013, le segnalazioni di pesce con un eccesso di mercurio figurano al secondo posto (su un totale di 2.649 notifiche rilevate nel 2013, 517 riguardano il settore ittico, con 115 casi di pesce con eccesso di metalli pesanti, che nel 40% dei casi arriva dalla Spagna).

Gli operatori in caso di positività sono tenuti ad informare il Servizio veterinario e a provvedere alla distruzione delle partite contaminate o al ritiro dal mercato di quelle già commercializzate appartenenti allo stesso lotto.

In virtù delle considerazioni fatte, e pur riconoscendo l’esistenza di più livelli di controllo ad opera di soggetti diversi (controlli ufficiali e volontari), il pericolo mercurio per il consumatore resta ed è essenzialmente legato al consumo frequente di prodotti ittici appartenenti alle specie a rischio e di grossa taglia (es. tonno, pesce spada. A ciò si aggiunge un’ulteriore fattore di rischio rappresentato dalle categorie di consumatori a rischio (gravidanza, allattamento).

Chi ama consumare con frequenza diciamo settimanale tonno o pesce spada, sia fresco che inscatolato, deve essere consapevole del fatto che questo prodotto può potenzialmente presentare livelli di mercurio oltre i limiti consentiti.

Come si può prevenire il rischio mercurio nei prodotti ittici ?

La gestione del rischio mercurio nei prodotti ittici, può essere affrontato solo integrando i livelli di responsabilità che attengono gli organi di controllo con quelli dei consumatori.

In sostanza gli interventi più efficaci dovrebbero spostarsi sul campo della prevenzione, attraverso interventi di comunicazione/informazione rivolti ai consumatori finalizzati ad evitare consumi eccessivi di specie a rischio in particolare per le categorie di consumatori sensibili.