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Un libro: Il patto col diavolo. Mussolini e papa Pio XI. Le relazioni segrete tra il Vaticano e l’Italia fascista

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Il ventennio fascista rappresenta una delle pagine più buie della storia d’Italia e non solo. Ad avere responsabilità nell’ascesa e nella dittatura di Benito Mussolini è anche lo Stato della Chiesa. Ma il rapporto tra il Duce e papa Pio XI ha vissuto di accordi e aspri confronti, ed è sempre stato guidato dai reciproci interessi.

Se su temi come la lotta al comunismo c’è sempre stata sintonia e alleanza, non sono mancati comunque i motivi di attrito. A testimoniarlo sono i documenti resi disponibili dall’apertura nel 2006 degli Archivi vaticani.

Carte segrete che parlano di spie, tradimenti e scandali tenuti nascosti a lungo, ma soprattutto di due entità che non potevano fare a meno l’una dell’altra.

Mussolini, il dittatore con un passato anticlericale, aveva comunque bisogno dell’appoggio del papa per conquistare interamente un Paese profondamente cattolico. Pio XI, invece, puntava alla nascita di uno Stato confessionale.

A incrinare il rapporto tra i due contribuirono in maniera decisiva l’asse con Hitler e le leggi razziali. Un’evoluzione inaccettabile per la Chiesa, che spinse il papa a scrivere un discorso che avrebbe dovuto pronunciare l’11 febbraio 1939. Esattamente il giorno dopo la sua morte.

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