In sintesi un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare – Per approfondire, digita nella casella “Cerca”: frutti bosco surgelati
Gennaio 2015 > I post della Categoria “Epatite A & frutti di bosco surgelati” sono stati raggruppati nella Categoria “Sicurezza alimentare”
Sono passati cinque mesi dall’ultimo aggiornamento del Ministero della salute (*) sul numero di persone colpite da epatite A per aver mangiato frutti di bosco surgelati ( a febbraio 2014 erano più di 1.000 in tutta Italia).
In questi giorni doveva essere pubblicato un aggiornamento della situazione che però non c’è stato.
Il motivo è che l’Efsa dovrebbe uscire a metà agosto con un documento focalizzato su questa epidemia che ha coinvolto diversi paesi europei e di cui non si è riusciti ancora ad identificare l’origine.
Le notizie raccolte da Il fatto Alimentare sull’evoluzione dell’epidemia sono abbastanza tranquillizzanti.
Fonti bene informate ci dicono che la curva è in calo, e il numero di casi di epatite si sta stabilizzando su livelli standard. In altre parole siamo nella fase discendente della crisi iniziata 15 mesi fa.
Vuol dire che possiamo ricominciare a mangiare i frutti di bosco surgelati e anche le torte servite nei ristoranti ?
La domanda è lecita ma ci sono ancora delle riserve sul quesito che il Ministero della salute dovrebbe risolvere.
Il consiglio che Il Fatto Alimentare ha dato sin dall’inizio di questa brutta storia è ancora valido, non consumare frutti di bosco surgelati se non previa cottura.
Per quanto riguarda le crostate consumate al ristorante o in pizzeria , in assenza di consigli ufficiali il nostro invito è di chiedere se sono stati preparati con frutti di bosco surgelati e, in assenza di informazioni precise, scegliere un altro dessert.
(*) Secondo quanto diffuso dal Ministero della salute all’inizio di aprile 2014, i casi segnalati in Europa dal primo gennaio 2013 sarebbero 1.315. La maggioranza (1.075) sono stati registrati in Italia, mentre 240 hanno coinvolto soggetti che non hanno avuto contatti con l’Italia e risiedono in: Francia, Germania, Irlanda, Norvegia, Paesi bassi, Svezia e Regno Unito.