Possono bastare qualche sguardo e poche parole per innamorarsi perdutamente di una persona? È quello che succede al giovane protagonista de Il richiamo di Alma. Lei è bella ed eterea quando gli appare per la prima volta in piedi su una balaustra, con tutta Trieste davanti.
Ed eterea rimane quando gli sfugge, ogni volta, a ogni incontro casuale o meno, tra le strade, i palazzi, i boschi e i moli dello splendido capoluogo friulano.
Lui non riesce a darsi pace, la segue e la ritrova, ogni volta con un volto diverso, eppure è sempre lei. Lo sa per quell’anello che porta all’indice, e non solo. Lo sa e basta.
Ma è davvero lei che cerca? È davvero Alma la sua meta finale?
I disegni delicati e gentili di Vanna Vinci accompagnano il romanzo che Stelio Mattioni scrisse nel 1980, e che fu finalista al Campiello.
Ed è un’unione che funziona, espressiva ed emotiva, in una parola, semplicemente, coinvolgente