Ho scritto in passato un post sulla Prevaricazione (e stupidità) delle grandi aziende ed oggi integro il tutto facendo riferimento a quelle Regole che certe aziende si autoimpongono, salvo poi farsi soffocare da una burocrazia che sfocia nell’illogicità.
Premetto che anche noi, pur essendo un’azienda molto piccola, ci siamo imposti delle regole di comportamento, tipo quella che prevede per la prima fornitura il pagamento ad avviso merce pronta; ogni qual volta abbiamo derogato, l’abbiamo pagata cara.
Resta il fatto che le Regole hanno un senso se aiutano a tutelare l’azienda, non a limitarne l’operatività come invece capita sempre più stesso.
Prima di arrivare al nocciolo della questione, ecco un esempio che spiega come sia fattibile lavorare bene.
Qualche giorno fa un cliente nuovo ha inviato un ordine, specificando che il materiale era molto urgente; ho quindi suggerito di effettuare da subito il bonifico, senza aspettare l’approntamento del materiale, in modo da eliminare i tempi morti e poter spedire appena pronti.
L’ordine è stato inviato alle 11.10 e la produzione è iniziata il giorno successivo alle 08.00; collegandomi poi alla banca per la solita verifica mattutina ho visto che il bonifico era già stato accreditato, il che significa che è stato fatto comntestualmente all’ordine.
Alle ore 10.30 il materiale era pronto, ho chiamato il vettore che alle 11.49 ha provveduto al ritiro. Il cliente è contento, io pure.
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Qualche giorno fa un altro ordine da un cliente nuovo, stesse modalità di pagamento ed anche in quel caso la consegna è stata chiesta con una certa urgenza.
Se non fosse che in questo caso le Regole imposte dalla loro Direzione prevedono che i bonifici si effettuino solo a fine mese e solo con valuta al 5° giorno lavorativo successivo. In pratica significa che la fattura del 30 ottobre sarà messa in pagamento al 31, ma con valuta al 7 novembre.
Va da sè che trattandosi di un pagamento anticipato, il materiale, disponibile da subito, non partirà fino a che non riceveremo il bonifico.
Si perdono 2 settimane per delle Regole create per ritardare il pagamento, ma che in questo caso potevano essere ignorate, a tutto vantaggio del cliente che avrebbe ricevuto subito il materiale; vero anche che la parola Urgente per molti ha un significato poco chiaro... 😉
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L’episodio che racconto ora è quello che in origine mi aveva ispirato il post.
Dal mese scorso siamo in trattative con una grossa azienda con sei stabilimenti in Italia che in passato era già cliente e che sta valutando di acquistare i prodotti alla fonte, invece che da rivenditori che ovviamente glieli fanno pagare molto di più.
Una scelta logica, tanto più in momenti come quelli attuali dove grandi & piccoli devono far quadrare i conti.
Sono convinto che non se ne farà nulla, come ho spiegato a quelli dell’ufficio tecnico, perchè noi non accettiamo pagamenti più lunghi di 60 giorni (come previsto peraltro dall’inapplicata Direttiva sui pagamenti) e meno che mai a Rimessa diretta.
Conosco i miei polli e questi rientrano fra quelli convinti di poter pagare il minimo prezzo, per avere un servizio su misura, ma pagando il più tardi possibile.
E poi alla fine, piuttosto che pagare un prezzo giusto con termini di pagamento equi, preferiranno comprare a prezzi più cari, ma con pagamenti lunghi.
Un paio di giorni fa due ingegneri dell’ufficio tecnico sono venuti da Torino per conoscerci e portare avanti il discorso.
Vien da pensare che se dopo aver ricevuto la nostra offerta, elaborata a titolo orientativo, si sono scomodati a venire a Milano, è perchè abbiano constatato che avrebbero un risparmio a servirsi direttamente da noi.
Dopo poche battute ecco arrivare la richiesta che non può assolutamente essere presa in considerazione ovvero la loro Direzione emette ordini solo a fornitori Convenzionati ovvero che accettano di bloccare il prezzo per 12 mesi.
Il prezzo bloccato non si può fare per una serie di ragioni, prima su tutte il fatto che il prezzo dell’inox varia ogni mese, secondo dinamiche precise che ho spiegato a suo tempo.
Resta il fatto che il prezzo sale e scende, per cui bloccare il prezzo Oggi potrebbe non essere un affare Domani e questo per entrambe le parti. Io potrei vendere a 100 quello che mi costerà 110, ma anche loro potrebbero comprare a 100 quello che domani potrebbe costare 90…
Sarò prevenuto, ma scommetto che la Convenzione prevederà anche pagamenti lunghi ed altre clausole vessatorie che la legge, solo sulla carta, vieterebbe.
Esco un attimo dal seminato, tanto per chiarire il tutto.
L’altro giorno trattando un ordine con un altro grosso Gruppo, mi sono sentito dire che noi paghiamo a 120 giorni fine mese il che contrasta con la Direttiva sui pagamenti che da una parte fissa dei paletti per impedire la prevaricazione del più forte fra le parti e dall’altra con una riga disinnesca di fatto l’intera Direttiva e relativa tutela: “salvo accordo fra le parti” che in realtà significa che “o accetti il pagamento che dico io oppure non ti passo l’ordine.”
Torniamo a noi.
Bloccare i prezzi per 12 mesi non è fattibile in quanto gli articoli richiesti dal Cliente sono prodotti su disegno ovvero con dimensioni e qualità variabili, senza peraltro che il cliente si impegni con un ordine che prevede un quantitativo preciso, anzi il contrario, dato che la loro intenzione sarebbe di emettere di volta in volta gli ordini solo del quantitativo necessario.
Ad esempio per un articolo hanno previsto un consumo annuo di 4000 pezzi che potrebbero però essere 2000 o 1000, nell’anno successivo, ed ordinati a piccoli lotti, magari di 200 pezzi alla volta.
Puoi bloccare un prezzo facendo riferimento ad un quantitativo annuo che non è neanche garantito?
Trattandosi di una produzione su richiesta, va da sè che ad ogni produzione ci sono i costi di attrezzamento delle macchine ed ovviamente suddividere questi costi su un lotto di 4000 pezzi è cosa diversa che fare un lotto da 1000, se non da 200.
Quale esempio 4000 pezzi ad oggi hanno un prezzo di € 2,77, ma per 1000 si sale ad € 2,88 e per quantitativi inferiori la forbice si allarga ancor di più.
Gli ingegneri hanno capito perfettamente queste problematiche, ma per forza di cose dovranno passare la pratica all’ufficio acquisti che in genere sente solo quello che vuole sentire.
Mi spiegavano infatti che se un fornitore accetta la Convenzione riceve l’ordine in tempi brevi, altrimenti sono obbligati a richiedere 3 offerte ad altrettanti fornitori, farle vagliare dall’ufficio tecnico, che poi gira il tutto agli Acquisti che infine concorderà la fornitura.
Ci si dimentica però che le Regole le fanno gli uomini e se l’applicazione delle stesse causa un ritardo nel lavoro che annulla l’eventuale convenienza economica, forse queste Regole potrebbero essere riviste.
Resta un quesito di fondo.
Preso atto che noi siamo i produttori e che in alternativa dovrebbero rivolgersi a dei rivenditori che vendono a prezzo maggiorato, anche fuori Convenzione, non sarebbe più opportuno rivolgersi direttamente a noi, senza se e senza ma, facendo ogni tanto delle verifiche confrontando i prezzi sul mercato?
Facciano loro … a me non dispiacerebbe acquisire un nuovo cliente (se pagante 😉 ), ma nel contempo lavoro per vivere e non per far girare i soldi.