Sembra una presa in giro la situazione che si è creata pochi minuti fa.
Solo stamattina ho pubblicato un post scritto ieri nel quale racconto il diverso approccio lavorativo tra italiani e stranieri, e più precisamente quando sono richieste decisioni in tempi rapidi ed ecco che ora arriva la ciliegina sulla torta.
Oggi,ore 14.30, arriva una mail da parte di un cliente; nell’Oggetto scrive: Richiesta d’offerta urgente.
La mail inizia con queste parole: Siamo in offerta per un intervento di manutenzione straordinaria presso un cliente abituale; ci chiedono di poter intervenire con la massima urgenza.
In due righe di testo si legge: manutenzione straordinaria e massima urgenza.
Ore 14.59 – Spedisco l’offerta, precisando che: a scanso di equivoci, pregasi informare il cliente finale che a fronte di una richiesta urgente è altresì necessaria una decisione urgente.
La risposta: la ringrazio per la sua disponibilità; penso che prima di martedì/mercoledì prossimo sia difficile poter chiudere la trattativa.
Martedì? Mercoledì?
In pratica quasi una settimana per prendere una decisione su materiale da produrre con la massima urgenza?
Ahò, ma fate un pò voi…
Questa la mia risposta: per l’Aisi 310 “martedì/mercoledì” è tardi perchè possa impegnarmi in questo momento, in quanto la consegna del materiale da parte dell’acciaieria è stata anticipata ad oggi, per cui già da domani mattina abbiamo la necessità di aggredire questo migliaio di kg. di materiale, già tutto “venduto”….
Cercherò di trattenere un lotto di materiale fino a mercoledì e nel contempo mi interesso dai fornitori per vedere se c’è disponibilità dal pronto per integrare il quantitativo necessario.
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Sì, il concetto di urgenza è relativo.
Ma non solo: sono un po’ tutti gli aggettivi che, almeno in Italia, col tempo perdono forza.
Altrimenti non ci sarebbe bisogno di scrivere “è SEVERAMENTE vietato”: se è vietato è vietato, no?