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Cina, nuova legge contro l’inquinamento

A quelli che pensano “che m’importa della Cina?” ricordo che l’inquinamento ed il riscaldamento climatico sono un problema globale e dato che l’aria si sposta, va da sè che chi inquina in Cina in realtà avvelena anche noi…

Tanto è vero che il Protocollo di Kyoto prevede si può riforestare altrove nel globo per compensare un impatto locale.

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La Cina prova a mettere a frutto i buoni propositi per l’anno nuovo: è uscita infatti la bozza della legge contro l’inquinamento che entrerà in vigore nel 2015.

Prevede limiti più severi e sanzioni più pesanti. Si tratta di una revisione della legge che fino ad oggi si è rivelata inefficace. La notizia è stata diffusa dell’agenzia di stampa Xinhua, con toni trionfalistici per la mossa del governo per ridurre lo smog che miete centinaia di migliaia di vite ogni anno.

Il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo valuterà questa settimana un progetto di legge che prevede multe fino a 1 milione di yuan (150.000 euro) o anche la chiusura per le fabbriche che superano i limiti di emissione.

La legge attuale della Cina è in vigore dal 1987 e, nonostante una revisione del 2000, non è stata aggiornata per stare al passo con la recente crescita economica lampo della nazione, che ha strozzato di smog i grandi centri urbani.

Il mese scorso, un articolo sulla rivista del Natural Resources Defense Council, basato su uno studio dell’Università di Pechino, ha rilevato che l’inquinamento da carbone, da solo, ha ucciso 670.000 persone in Cina nel 2012.

«I problemi di inquinamento dell’aria, in alcune regioni, sono diventati importanti –  ha detto il ministro dell’Ambiente Zhou Shengxian – Ciò dimostra che la legge esistente non può andar bene in questa situazione».

La nuova normativa fisserà regole più severe per 264 milioni di veicoli cinesi, per l’industria del carbone e la produzione più inquinante.

Nascerà anche un sistema di allerta preventiva e procedure di emergenza per quando si verificheranno i picchi di inquinamento in zone a rischio, come ad esempio la regione di Pechino-Tianjin-Hebei, che nel terzo trimestre del 2014 ha sofferto alti tassi di inquinamento per quasi la metà del tempo.

Alcune delle misure delineate nel progetto sono già state avviate, anche se le politiche ambientali sono difficili da attuare in Cina, perché le agenzie locali spesso non hanno l’autorità per sanzionare potenti compagnie nazionali.

 

 

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Questa voce è stata pubblicata il 15 gennaio 2015 da in Ambiente & Ecologia, Leggo & Pubblico con tag , , , , , .