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Lampadine a basso consumo, l’UE perde un’occasione

pollice giùMi chiedo talvolta se alla UE sanno quel che fanno…

Da una parte il famigerato negoziato #TTIP che rischia di portare più guai che benefici ai cittadini, dall’altra le decisioni stile gambero, in una direzione salvo fare retromarcia, tipo questa di cui leggo su Rinnovabili.it:

Bisognerà aspettare ancora tre anni prima che il mercato europeo dica definitivamente addio alle lampadine più energivore.

La commissione tecnica al lavoro sulla direttiva eco design ha infatti di deciso di posticiparla messa al bando delle alogene di classe C e D.

Da norma si sarebbero dovute ritirare dal mercato nel 2016, per lasciare spazio a lampadine a basso consumo più efficienti.

La commissione tecnica ha però deciso di posticipare la messa al bando al 2018, andando di fatti incontro alle richieste dell’industria di settore e di quegli stati membri, Italia compresa, che si erano opposti fin dall’inizio alla deadline (Deadline?  Siamo alle solite…) di settembre 2016.

La scelta appare peraltro poco logica considerando il piano di risparmio energetico europeo per il contrasto dei cambiamenti climatici.

Rimandare la messa al bando significa oggi un consumo aggiuntivo e inutile nelle bollette degli europei di circa 33TWh e un costo complessivo di oltre 6,6 miliardi di euro (circa 800 milioni per gli italiani, che hanno un alto costo dell’elettricità).

Leggo della lotta ai cambiamenti climatici e mi torna alla mente questo post: In Europa “30 centrali sporche” stanno minando gli sforzi climatici

Vero è che per risparmiare energia si potrebbe cominciare ad illuminare meno e meglio.

Vedi: Inquinamento luminoso ovvero Illuminare dove e quando serve