Spesso vediamo nei Tg le immagini delle città cinesi rese invisibili dallo smog e ci indignamo (molti se ne fregano, ovviamente, come se le emissioni inquinanti restassero confinate in un posto e non circolassero nell’atmosfera… ) tuttavia a quanto leggo in questo articolo di Rinnovabili.it in Europa abbiamo 30 centrali a carbone che causano danni gravissimi … eppure se ne parla poco o niente.
E meno che mai si parla del fatto che la civile Germania, che peraltro ha raggiunto livelli record di produzione di energia solare, nel contempo è la prima nazione europea nel consumo di carbone per generare energia.
In Australia però è emerso che le centrali a carbone occupano molto più terreno degli impianti eolici e a parità di territorio consumato producono molta meno energia.
Anche se non sono state citate nell’articolo, forse perchè meno inquinanti rispetto a queste trenta, vogliamo però dimenticarci le centrali Enel di Vado Ligure o Civitavecchia? Ma ho letto anche della centrale a carbone che mette a rischio il Danubio. Sarà una coincidenza, ma anche questa è dell’Enel.
A prescindere dal tipo di combustibile usato per produrre energia, resta il fatto che si promettono tutte le cautele del caso ai cittadini, salvo poi scoprire che, ad esempio, a Porto Tolle dieci dirigenti dell’Enel avrebbero omesso di installare o far installare impianti ed apparecchi destinati a prevenire disastri e/o infortuni sul lavoro a causa dell’emissione di inquinanti oppure non avrebbero attuato l’ambientalizzazione della centrale. Ipotesi poi confermata dalla sentenza di condanna.
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Le emissioni delle centrali elettriche a carbone nell’Unione europea stanno vanificando gli sforzi comunitari sul clima. L’allarme arriva dal rapporto “Europe’s Dirty 30″, pubblicato in questi giorni da cinque grandi gruppi ambientali europei: Climate Action Network Europe, Climate Alliance Germany, European Environmental Bureau, Health and Environment Alliance e WWF.
Dalle pagine del documento emerge come Germania e Regno Unito si dividano il primo posto nella classifica dei paesi inquinanti grazie a nove centrali a carbone a testa.
“La Germania e il Regno Unito sono si sono auto-dichiarate campioni clima nella UE”, afferma il rapporto; eppure, la nazione teutonica utilizza più carbone rispetto a qualsiasi altro Stato Membro per generare elettricità mentre la Gran Bretagna è terza in Europa per consumo assoluto di carbone, dopo la Polonia.
La centrale più inquinante delle 30 citate è però quella polacca di Bełchatów, prima per potenza nel vecchio Continente e quarta a livello mondiale.
L’impianto a lignite da 5 GW, di proprietà della PGE Elektrownia Bełchatów SA, è responsabile del 20 per cento della produzione elettrica nazionale e dell’emissione in atmosfera di 37,18 Mt/anno di CO2.
Seguono in classifica le centrali di Neurath, Niederaussem, Jaenschwalde, Weisweiler, Lippendorf e Boxberg, tutte in Germania, Drax (Gran Bretagna), Agios Dimitrios (Grecia), e l’impianto tutto italiano di Brindisi.
I dati riportati nel documento sollevano ragionevoli dubbi sull’impegno climatico che l’UE intende vantare. “Se l’Unione europea è seriamente intenzionata a rispettare gli obiettivi climatici e tutelare la salute dei suoi cittadini, deve agire contro la sua dipendenza dal carbone”, commentano i gruppi ambientale in una dichiarazione congiunta.
Oggi, afferma lo studio “il problema è il potenziamento delle centrali già esistenti, più che l’aumento del numero delle centrali stesse”. Questo settore energetico produce il 40% di tutta l’energia prodotta globalmente, ed è responsabile del 70% delle emissioni dovute alla produzione energetica.
Fonte: Rinnovabili.it
L’ha ribloggato su The ShinRa Company e ha commentato:
Più che poco, direi niente. L’attualità la seguo all’incirca, un giorno si e uno no e due si, ma mai sentito niente del genere (esplicitamente da un TG intendo).
Eppure di pubblicità dell’Enel c’è ne è a palate in TV “insieme, con energia, verso un futro migliore”, un futuro pieno di prese per il culo sempre maggiori.
D’altronde, cosa ci aspettiamo da un continente invecchiato precocemente dopo che per due volte s’è fatto per trent’anni di fila guerra e che sta in pace e unito da si e no una ventina d’anni?