un articolo che leggo su Altroconsumo e che integro con questo post Lo scivolone (prevedibile) dell’olio extravergine e con questo articolo de Il Fatto Alimentare
Districarsi tra gli scaffali dei supermercati non è semplice, soprattutto quando bisogna sceglie l’olio da mettere in tavola.
Ecco perché il nostro test sull’olio extravergine d’oliva può esserti ustile a scegliere senza sbagliare e risparmiando.
Ma prima di scegliere la marca, però, è utile imparare a leggere l’etichetta e capire la differenza tra le varie tipologie. E quando l’hai acquistato è altrettanto importante conservarlo bene per mantenere a lungo tutto il sapore.
L’olio extravergine di oliva, che è il prodotto di categoria superiore contraddistinto da aroma e sapore molto intensi, è ideale per condire a crudo. Ma non è l’unica tipologia presente sul mercato.
L’olio di oliva (una miscela di olio di oliva vergine e olio di oliva raffinato) e l’olio di sansa (una miscela si oli estratti dalla pasta che resta dopo l’estrazione meccanica dell’olio) sono meno pregiati e più indicati per cucinare.
Le etichette a volte possono essere fuorvianti, ma ecco i significati:
gentile, delicato, classico,…: sono usati dai produttori per descrivere il gusto del proprio prodotto, ma sono termini che non trovano riscontro nella legge;
origine: i produttori sono obbligati a dichiarare la provenienza delle olive e dell’olio sul fronte dell’etichetta;
denominazione: è obbligatoria e spiega come è stato ottenuto l’olio;
conservare in luogo asciutto e lontano da fonti di luce e calore: la scritta è obbligatoria in etichetta;
intenso, fruttato, dolce, equilibrato: in questo caso vengono descritte realmente le caratteristiche di profumo e gusto e sono autorizzati dalla legge;
ottenuto a freddo: indica l’estrazione avvenuta a temperature inferiori a 27°C per percolazione o centrifugazione;
acidità: in alcuni casi è riportata, ma non è sufficiente per valutare la qualità globale.
L’esposizione all’aria, alla luce e al calore sono nemici dell’olio perché è facilmente soggetto a fenomeni di ossidazione.
Ecco, però, come conservarlo al meglio:
tienilo in un luogo fresco e asciutto, al riparo da luce e fonti di calore;
prediligi contenitori in acciaio inox (le classiche latte) oppure in vetro scuro: evita quelle trasparenti (anche quando lo acquisti);
chiudi sempre la bottiglia per non far entrare aria.