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Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Un libro: Abbandonare un gatto

I ricordi sono dispettosi: nonostante i tanti momenti significativi delle nostre vite, sono quelli più banali che spesso ci tornano alla mente.

È quello che succede anche a Murakami quando si ritrova a pensare a quel pomeriggio d’estate in cui lui e suo padre abbandonarono una gatta sulla spiaggia.

Lo scrittore non sa più dire perché lo avessero fatto, ma quell’episodio, che nulla ha di eccezionale, è il pretesto per raccontare di suo padre: dalla reazione di ammirazione e sollievo nel vedere che la gatta aveva ritrovato da sola la strada di casa, al rito delle preghiere quotidiane, all’infanzia nel Giappone degli anni Venti, a un fatale ritardo nell’iscrizione all’università che determinò il suo destino, fino alla chiamata alle armi nel ’38 e quindi la partenza per il fronte.

Ad accompagnare Murakami in questo percorso imprevedibile tra i ricordi, gli haiku affascinanti e struggenti che suo padre scrisse durante la guerra.

E a tradurre in immagini questo delicato racconto autobiografico, le invenzioni di uno dei più importanti illustratori contemporanei, Emiliano Ponzi, che con i suoi colori aggiunge poesia alla poesia in un’edizione unica al mondo.

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Questa voce è stata pubblicata il 21 Maggio 2021 da in L'angolo dei libri - Le nostre segnalazioni con tag , , .
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