Leggo su un Quotidiano la critica al concerto di Springsteen a Ferrara: “se davvero sei dalla parte degli ultimi, dei derelitti, dei disperati, non vai a fare il tuo show a Ferrara …[…] Vite, famiglie, case distrutte. Il concerto non lo puoi annullare perché non c’è assicurazione? Il governo italiano, le autorità cittadine non te ne danno la possibilità? Lo annulli tu, i soldi ce li metti di tasca tua, ne hai tanti. Non li usi per fare una donazione: annulli il concerto.”
Mi scrive uno su Mastodon per dire che: “un concerto è anche un modo per ripartire, per riportare normalità e spensieratezza dove l’hanno persa, però si può trovare il modo di fare polemiche sempre e comunque. Ferrara non era in zona rossa, il fatto stesso che il concerto si sia svolto vuol dire che si poteva fare, senza rischi.”
Secondo me: “a parer mio (ma non solo mio) si può “ripartire” usando un concerto dopo che l’evento tragico è finito, non durante. Trovo sia sbagliato andare ad un concerto mentre nella stessa regione c’è gente che muore e/o ha perso tutto.”
Ho poi chiesto un parere ad Alberto & Fabio che l’alluvione la stanno vivendo sulla sua pelle, sui colli bolognesi: “Era semplicemente da rimandare. Siamo nel 2023 e abbiamo tutti i mezzi anche per spostare un evento come questo. Non aveva modo di spostarlo? Lo si annulla, si rifonde tutti e basta”
Silvia, da Faenza, è stata lapidaria: “meglio che io taccia …”
Conclude il dicorso l’amica Alessandra, che da Ravenna mi tiene informato sulla situazione: “Noi non stiamo ripartendo Paolo, noi siamo ancora nel bel mezzo dell’apocalisse.”