1 – Mi scrive un cliente: “Metta una mano sulla coscienza per il prezzo del conto lavoro e le facciamo subito l’ordine”
Gli rispondo che: “la coscienza non c’entra, dato che lavoro per vivere e quindi i conti devono tornare”
Veda lui, se vuole fare l’ordine io sono qua …
P.S. Cose che capita se scrivi senza riflettere, in fondo è come darmi del disonesto, sennò perchè dovrei mettere una mano sulla coscienza?
Come scrive giustamente Missy su Mastodon: gli altri devono sempre comprendere le “loro” necessità e andare incontro alla “loro” situazione economica, mentre guarda caso “loro” non si fermano mai a pensare che anche il professionista a cui si stanno rivolgendo deve fare la spesa, pagare le bollette, campare…
A me in questi casi torna sempre alla mente un episodio di un tot di anni fa, con un cliente ha perso mezz’ora al telefono per farsi fare uno sconto (che non gli ho fatto), poi è venuto a ritirare la scatoletta con una Porsche 911 dicendomi che “Sa, la vita bisogna godersela…”
(e se lo fai con i soldi che hai risparmiato strozzando i fornitori, anche meglio)
2 – Il cliente chiede dei campioni (gratis ovviamente).
Era disposto a venire a prenderseli (30+30 km).
Visto che la sede è ad un paio di comuni dalla mia residenza gli dico che se vuole ci possiamo incontrare per strada per la consegna (5+5 km) e dice di si.
Gli dico dove e mi fa: “se ce li porta qui è meglio.”
Si e poi?
Allora te li spedisco con BRT e le spese te le carico sul primo ordine che mi fai…
A voler essere gentili, con certi…