Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Il mondo del lavoro: febbraio inizia con 2 insoluti!

1° febbraio: che c’è di meglio che iniziare il mese con due insoluti (quasi 5000 € in totale), entrambi da aziende recidive alle quali, dopo un po’ di tempo sulla Lista nera, avevo (ri)dato fiducia?

Si conferma che una volta che finisci sulla mia Lista Nera, poi ci devi restare a vita.

Perchè i disguidi capitano, ma le aziende serie li risolvono ancor prima che tu ti accorga…

Al più fetente, dei due, una Pec da subito, al secondo due righe di mail perentorie.

Il primo cliente, anni fa, ha pure risposto ironizzando sul “tono gentile” della mia email, dicendo che l’avviso non era stato ricevuto, ma io se non ricevo l’avviso, chiamo il fornitore e si risolve con un bonifico nei giusti tempi.

Detto per inciso, il tono della email di sollecito era perentorio, ma sicuramente non maleducato; ho imparato a mio spese che ad essere gentili quando ci sono i mancati pagamenti non si risolve nulla; se l’interlocutore percepisce che non intendi sopportare ulteriori ritardi, in genere si dà una mossa.

In ogni caso, tempo dopo, in occasione di un nuovo ordine avevo fatto presente gli insoluti passati e la persona dell’amministrazione ha chiamato inviperita e maleducata dicendo che non era vero che avessero fatto degli insoluti (quindi sono un bugiardo?) al che le ho mandato le contabili via mail ed ovviamente non è seguita una parola di scuse.

D’altro canto mi diceva il mio contatto del commerciale che la signora XY “sono 20 anni che agisce così, facendo perdere la faccia all’Uff. Acq. e negando poi che vi siano ritardi di pagamenti.”

Il secondo cliente lo servo da parecchio, ma ogni qual volta si superano i 1500 €, fa insoluto.

Il disguido è una cosa, capita (raramente) ma capita, ma qui c’è uno schema.

Su Mastodon The Gib dice che: “Dopo tanti anni io credo che i disguidi non esistano, viste le richieste di psicopatiche personalizzazioni di controllo sui sw gestionali.”

In realtà, i disguidi esistono, ma sono molto rari e bisogna gestirli in maniera tempestiva.

A me è successo un paio di anni fa di saltare il pagamento di un lotto di Riba, perchè erano cambiate le modalità di invio dell’Home banking e non mi ero accorto, quindi ero convinto che fossero state prenotate.

Però ho avvisato i fornitori ancor prima che si accorgessero, facendo immediatamente il bonifico e rinnovando le scuse.

Torniamo al secondo cliente, mi ha inviato un’email: “mi scuso ho aspettato fino ieri che mi doveva rientrare un bonifico per poter mettere in pagamento, mi scuso appena ho in conto faccio bonifico, mi scuso ancora “

In pratica è la testimonianza del fatto che si lavora con lo schema “non mi pagano, non ti pago” …

Io, piuttosto che non pagare un fornitore, vado in “rosso” in banca e poi me la vedrò con chi non ha pagato me.

In ogni caso, in entrambi i casi la misura è colma, per cui con me, chi cerca trova.

A proposito della Lista nera, io ci metto chi non mi paga ed agisce in maniera scorretta, altri invece agiscono al contrario; questa è l’italietta, bellezza: Non mi paghi, ti faccio causa e tu metti me sulla Lista nera?

Prevenire è meglio che … fallire ovvero meglio essere rigidi e selezionare la clientela, a costo di rimetterci un poco di fatturato, che ritrovarsi nei guai seri perchè un cliente fallisce.

Ricordiamo che: La giustizia è lenta, il cliente fallisce ed io mi attacco al tram, a differenza dello Stato…

e, non ultimo: Un cliente fallisce, non paga quello che mi deve e lo Stato ci aggiunge del suo

Aggiornamento del 6 febbraio

Il cliente più arrogante, non ha mai risposto al sollecito ed al 5 febbraio ha fatto il bonifico, senza spese di insoluto (pezzente fino all’ultimo) e meno che mai si è scusato. Lista nera a vita.

L’altro cliente si è scusato molto, ma ad oggi i soldi non arrivano; so che pagherà, però con le scuse (peraltro dovute) non ci pago i fornitori.

Informazione

Questa voce è stata pubblicata il 1 febbraio 2024 da in Il mondo del lavoro con tag , , , , , , , , .