In queste settimane, vista la chiusura del sito produttivo di Milano, ho avuto la necessità di chiudere le utenze e le modalità variano dalla semplicità assoluta alla complicazione come regola.
A2A gas: Accedendo alla mia area personale ho selezionato l’utenza e con un paio di click ho confermato la chiusura del contratto; dopo qualche giorno è arrivato un sms che mi comunicava l’appuntamento con il tecnico per la chiusura fisica del contatore, nonostante sia un contatore elettronico che dovrebbe/potrebbe consentire la chiusura da remoto. Unico neo il ritardo di un paio d’ore del tecnico, rispetto alla fascia oraria concordata.
A2a luce: Per la procedura, vedi sopra, ma purtroppo il giorno del distacco del contatore (elettronico, ma si sa… 😉 ) coincideva con il funerale di mio padre, per cui il giorno prima ho chiamato il Servizio Clienti per avvisare di spostare il giorno, ma non era fattibile, perchè avrei dovuto chiamare 4 giorni prima. Per cui dopo qualche giorno ho dovuto ricontattare A2A per richiedere un nuovo appuntamento che questa volta è andato a buon fine.
Ed ora passiamo alle dolenti note…
Metropolitana Milanese (acqua): La chiusura del contratto sulla carta sembra una passeggiata ed invece no.
Accendo alla mia area personale sul sito e trovo dove cliccare per avviare la procedura, se non fosse che NON ti dicono subito tutti i documenti che ti serviranno e la procedura, per cui si deve iniziare a compilare il modulo online fino a che ti scontri con la richiesta di dati che non hai sottomano.
Clicchi su “salva e chiudi” ed ecco che il sistema non salva nulla, per cui quando accedi nuovamente devi ricominciare a compilare i vari quadri ed una volta di più ecco la richiesta di moduli che però non hai.
Clicchi sul link che dovrebbe portarti ad una pagina dove scaricarli ed invece no, ti ritrovi nella pagina principale della tua Area ed ovviamente hai perso tutto il lavoro fatto finora. Che nervi.
A questo punto scrivo al Servizio Clienti spiegando il tutto e dopo un paio di giorni mi mandano la modulistica e le istruzioni per completare la pratica del distacco.
Scopro che per chiudere il contratto dell’acqua a me intestato devo avere l’autorizzazione del proprietario dell’immobile, che però è un signore di 80 anni che abita nel Veneto e non è pratico con le email, per cui non è in grado di compilare il modulo che gli ho inviato via email e rimandarmelo dopo averlo scansionato. E quindi deve venire appositamente a Milano dove insieme compiliamo il tutto.
Una volta spedito la modulistica ad MM, nel giro di poche ore mi fissano un appuntamento per la chiusura del contatore (anche questo elettronico, ma si sa…) precisando che in caso di ritardo dei tecnici avrei avuto diritto ad una penale di 50 €, cosa che invece A2A non prevedeva ed infatti ero dovuto restare in azienda (ormai chiusa) per 4 ore ad attendere il tecnico.
In ogni caso sono stati puntuali e tutto si è svolto nel giro di 30 minuti.
Domanda: nel modulo di chiusura del contatore dell’acqua, che ci azzecca indicare il sesso del richiedente?
La Tari: Per disdire il tutto è necessario comunicarlo al Comune di Milano nel bimestre precedente la cessazione dell’occupazione dell’immobile, per cui ai primi di luglio ho inviato il modulo via Pec, unitamente a copia del documento e visura aziendale.
Mi fa sempre sorridere (amaro) che ti costringano a compilare moduli nei quali indichi montagne di dati che loro hanno già.
E torna prepotente la facilità di disdetta di luce & gas: selezioni l’utenza, due click e via andare.
Successivamente è arrivata un’email con la quale ti confermano di aver preso in carico la richiesta.
E speriamo in bene…
Ed infine ecco la bestia nera…
Tim ex Telecom: La mia prima necessità era disattivare l’Adsl per poi gestire la linea fissa (vedi in calce).
Dopo una breve ricerca sul web trovo la modalità per richiedere la disattivazione del servizio e procedo.
Al 2 luglio, mando a Tim la Pec per disdire l’Adsl.
Arrivo al 23 luglio, senza un cenno di riscontro. Chiamo il 191.
Inizia il balletto di premi 1, 3, 5, # e via andare.
Alla fine riesco ad accedere al servizio richiesto e la voce registrata dice che l’attesa sarà lunga perchè gli operatori sono occupati e che posso agire in autonomia su sito/App, il che NON è vero, dato che sul sito puoi attivare 100 cose oppure disattivare la linea fissa, ma non i servizi attivi sulla linea.
E subito dopo si chiude la comunicazione.
E che cavolo!
Chiamo nuovamente il 191, riesco a parlare, spiego cosa voglio, mi mette in attesa per 5 minuti.
Poi mi fa: non ho capito bene cosa vuole. 🤦♀️
Altri 5 minuti, poi mi dice: cià raggione, la richiesta è da ultimare
Altri 5 minuti e mi chiede l’email
Altri 2 minuti e “cade” nuovamente la linea e quindi? Tutto daccapo?
Che nervi!!!!!
A proposito, ecco a che cosa serve Angie, l’assistente virtuale di TIM.
Chiedo come disdire l’Adsl e lei …. mi offre l’Adsl. 😦

Ulalà, ecco che Tim mi manda un link per valutare il Servizio Clienti…
Figurati se non rispondo… 😉
“TIM ti ringrazia per la collaborazione.”
Si sappia che ho detto peste e corna del Servizio Clienti.
Bene, dopo aver bocciato il servizio Clienti mi chiamano (allora il numero lo sanno) per avere chiarimenti.
Dapprima l’operatrice fa la sostenuta dicendo che potevo anche fare la disdetta sul sito, la smentisco, perchè sul sito si può disdire la linea, non i servizi opzionali.
Abbozza, cerca la Pec del 2 luglio, dice che non c’è, (e la conferma di ricezione?), che l’operatrice non ha fatto bene io suo lavoro (ma và?) ed infine mi chiede di rimandare la Pec in copia a lei.
Rimando quindi la Pec, in copia a serviziomailimpresasemplice@telecomitalia.it e resto in attesa di una conferma; io perlomeno ad un cliente manderei una conferma, dopo avergli creato un problema con i miei disservizi.
Tim invece non dice più niente, però andando sul sito dopo un paio di giorni riesco a vedere che l’Adsl è stata disattivata.
Ed ora finalmente posso spostare il numero fisso su Lyber dove la musica cambia totalmente.
Lyber: Avendo già trasferito nel 2023 un numero fisso su Lyber richiedo la portabilità anche per un altro, pagando 30 € + Iva (una volta sola), dopo di che compilo i moduli richiesti e li invio.
Ma questa volta nello spostamento del numero fisso Tim su Lyber, c’e’ un intoppo tecnico.
Dopo poche ore mi ha chiamato il Servizio Clienti per spiegarmi il problema e dirmi che avrebbero rimborsato quanto pagato ed infine offrirmi supporto telefonico per attivare il tutto, ma ho preferito l’email con spiegazione scritta.
Con Tim e’ tutto difficile, ti ostacolano e non ti assistono.
Con Lyber risolvi e risparmi pure.
Quindi si puo’ essere corretti con gli utenti, volendo.
E, detto per inciso, il rimborso e’ stato fatto nel giro di 1 ora; con Tim sarebbero state necessarie minacce, Pec e solleciti vari.
Per quanto riguarda la convenienza di Lyber, basti pensare che in un anno con Tim, per 1 linea fissa (senza Adsl) avrei pagato circa 400 € (+ Iva) mentre Lyber mi costa 174 € + Iva per il primo anno e 144 + Iva per i successivi.
Nello specifico (Iva esclusa): 30 € una tantum per la portabilità + 12 €/mese, pagabili mensilmente (Paypal, carta o addebito in c/c) con autorinnovo automatico e quando vorrò cessare il servizio mi basterà disattivare il rinnovo automatico ed ignorare le email di avviso.
Facile eh?