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A proposito di carne bio…

Agganciandomi al mio post di questa mattina, https://paoblog.wordpress.com/2009/05/19/il-bio-online/ questa mattina sono andato a rileggermi la parte di servizio che avevo visto su Report e che si può trovare, sin in versione video che scritta, a questo link: http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,,243,00.html ed ho pensato di trascriverne una parte sul Blog per far toccare con mano la differenza sostanziale fra la carne proveniente da allevamenti intensivi e quella da allevamenti biologici ovvero secondo natura e nel rispetto dell’animale.

Pubblico tre parti distinte, ma ovviamente collegate fra loro per contenuti e che riassumo per mia comodità e per non dilungarmi troppo; come detto l’intero servizio è disponibile al link sopracitato e ne consiglio vivamente la visione/lettura. Al fine di collegare in maniera fluida la varie parti, ho aggiunto qualche parola, ma senza stravolgere e/o modificare nulla.

Incominciamo a parlare di Agricoltura nuova:
Alle porte di Roma sud, proprio all’inizio dell’agro pontino, c’è un’azienda agricola che si chiama Agricoltura Nuova. 300 ettari, che nel 1977 vengono occupati da una cooperativa di giovani per impedire l’ennesima speculazione edilizia in una delle zone più tipiche e fertili dell’agro romano. All’inizio è un’azienda come tante, monocoltura, prodotti chimici di sintesi, poi accade qualcosa.

Quando già cominciammo a prendere consapevolezza di quanto i prodotti ci facessero male, noi producevamo per Gs bieta, bieta tutto l’anno, in serra, fuori, dentro, quindi quando potevamo avevamo iniziato ad utilizzare verderame al posto çli insetticida. Verderame che magari sgocciolava e lasciava il segno blu, il caratteristico segno blu, veniva percepito come il veleno e quindi bisognava usare quel prodotto invece incolore, insapore, inodore. Che era il vero veleno. A quel punto abbiamo detto che forse la strada è sbagliata, non è questo per cui siamo nati e abbiamo cominciato a intraprendere questo percorso che ci ha portati al biologico.

Oggi Agricoltura Nuova è quella che si definisce un’azienda a ciclo chiuso: gli animali produéono il letame e sono in numero proporzionato ai terreni sui quali può essere sparso il letame stesso che funziona da fertilizzante, e a loro volta gli animali sono alimentati dai cereali e dal foraggio prodotto in azienda. Tra gli animali, oltre a quelli da carne, ci sono anche un migliaio di pecore. Normalmente le pecore hanno bisogno di farmaci contro i parassiti dell’intestino, ma qui vengono curate con prodotti omeopatici

Non ci sono residui nel latte, non c’è la possibilità di passare residui nelle trasformazioni del latte, nei formaggi e altri derivati e quindi è una sicurezza alimentare per il consumatore….

Le pecore producono il latte che alimenta il caseificio, lo scarto del caseificio, il siero, serve di
nuovo ad alimentare i maiali, che forniscono letame e carne, e sono alimentati a loro volta oltre che dai cereali dagli scarti degli ortaggi e della frutta. E così via in ciclo continuo e appunto chiuso, nel senso che si acquista dall’esterno solo attrezzature e carburanti. Ogni mattina partono cento cassettoni di frutta e verdura di stagione che riforniscono gruppi d’acquisto o singole famiglie a Roma. Ci sono i punti vendita e la vendita diretta in azienda dove ogni fine settimana, domenica compresa, si vende anche la carne.

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Ora tocca alla parte che più mi interessava ovvero la carne biologica e più esattamente “mangiocarnebio” che poi, del tutto casualmente, è lo stesso allevamento che ho visionato sul web ed il cui indirizzo si trova nell’articolo di stamattina; ad onor del vero abbiamo scelto anche altri due allevamenti per fare la nostra prova d’acquisto, ma ci sarà tempo per parlarne.

La carne in consegna è partita questa mattina da un macello sull’Appennino bolognese. Un progetto nato all’interno dell’associazione produttori biologici e biodinamici dell’Emilia Romagna che non riguarda solo gli allevamenti. Per ordinare la carne si entra sul loro sito, ci si registra e si può scegliere tra diversi pacchi di diverso peso e formato. Gli allevamenti hanno un nome, indirizzo e telefono e possono essere visitati.

Questa è la ripartizione e le confezioni che riusciamo a fare, ci sono la confezione di Dieciminuti da 8 chili e 7, che si chiama così perché i tagli sono facili da cucinare, invece il Buongustaio tagli più elaborati da cucinare 10 chili e 2. Il Prezzo? 115 Euro il Dieciminuti, 125 Euro il Buongustaio e assieme fanno la confezione completa 220 Euro che è la più conveniente con grossomodo un prezzo che si aggira tra gli 11 e i 12 Euro al chilo.

Tutti gli allevamenti che partecipano al progetto sono biologici. Questo è l’allevamento che ha prodotto la carne distribuita oggi. Oggi gli animali sono stalla perché è brutto tempo e quindi per evitare di rovinare il pascolo non possono andare fuori, questo per un regolamento regionale.

Tutto quello che mangiano è prodotto in azienda. Questa è la farina che loro mangiano è sfarinato d’orzo che loro producono in aziend9, attraverso un molino viene macinato e viene questa granella: 20% di farinacei e 80% di fieno.

Mangiando i foraggi andiamo incontro alla fisiologia dell’animale, che è appunto un ruminante, utilizza nel rumine la cellulosa che viene scissa e poi le sostanze minerali e tutte le proprietà nutritive del foraggio passano negli altri stomaci e vengono utilizzate in maniera più corretta. Nell’alimentazione convenzionale cosa succede? che lo sviluppo del rumine è molto più scarso rispetto a un animale che mangia questo tipo di alimentazione, in quanto i cereali sono digeriti negli altri stomaci, successivi al rumine.

Non vengono neppure comperati i vitellini da ingrassare, perché ci sono le vacche che partoriscono. Vacche che non sono certo alla seconda lattazione. Questa quanti anni ha? Questa 12 anni…. questa qui avrà 14 anni… tra un mese deve partorire. E nessuna fecondazione artificiale perché c’è il toro.

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Ed infine ecco una parte che riguarda un allevamento di mucche da latte:
Questa è una parte dei nostri terreni, sono 130 ettari, arriviamo fino al paese di Castel San Pietro. Le nostre colture sono favino, pisello, orzo, grano e soia. Tutto per gli animali. La carriera in questo allevamento con i nostri sistemi che sono quelli di un tempo abbiamo delle fattrici che hanno dieci dodici anni. Questa che ha dodici anni, ha una media di 25/26 litri per capo a giorno.

L’azienda oltre a vendere il latte alla Centrale di zona, gestisce anche alcuni distributori di latte nei paesi vicini. Questa forma di vendita diretta lega senza intermediari produttore e consumatore, un litro costa un euro, il produttore ha un margine più dignitoso e anche il consumatore ci guadagna. Montichiari, tutto è pronto per la premiazione della migliore mammella, la vacca è stata scelta, le coccarde distribuite, e tutti insieme sono sul ring per la foto di gruppo.

Tra poco le macchine da latte torneranno nelle stalle, a produrre tanto latte da farle morire. Questa è la lettera che il gran capo Seattle scrisse nel 1855 al presidente degli Stati Uniti d’America che stava comprando la terra della sua tribù. “Ma se vi vendiamo le nostre terre io porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà rispettare gli animali che vivono in questa terra come fossero suoi fratelli. Perché ciò che accade agli animali prima o poi accade anche all’uomo.”

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Per concludere ecco cosa ci dice Milena Gabanelli:
Prezzi all’ingrosso del 24 aprile: il maiale, 1 euro al kg, il pollo 1,1O a Cesena, la gallina 0,23. Carne di vitellone prima scelta: chianina 2,70 al Kg, frisone 2 euro e 30 al kg, charolaise 1,93. Vuoi dire che al negozio una bistecca la paghi meno di una melanzana. Ma come fa a costare 1, 93 al kg quando per produrre un kilo di carne ci vogliono 15.500 litri di acqua, quando l’animale ha consumato 10 volte il suo peso. E dove sta il libero mercato visto che in Italia a vendere polli sono soltanto due le aziende. Quando il 60% dei bovini passa attraverso un unico macellatore, quando la grande distribuzione passa attraverso 5 grandi centrali d’acquisto.

Certamente il mercato ha guidato la trasformazione del sistema alimentare. Un sistema che però è ancora il prodotto di miliardi di decisioni umane. Molte vengono prese in luoghi e contesti lontani e fuori dal nostro controllo, tante altre vengono prese nelle nostre regioni, comunità, dentro alle nostre cucine. Da migliaia di anni il cibo è la fonte delle idee che hanno guidato la civiltà, nonché i meccanismi a causa dei quali la civiltà sembra cadere a pezzi. Allora verrebbe da dire: se la fame è sempre stata lo stimolo per la creazione di un mondo migliore, perché non potrebbe esserlo ancora?

Un commento su “A proposito di carne bio…

  1. Francesco
    19 Maggio 2009
    Avatar di Francesco

    A proposito della Cooperativa Agricoltura Nuova di Roma posso confermare che si tratta davvero di una bellissima realtà sia per quel che riguarda la produzione agroalimentare biologica e la sua vendita diretta saltando costosi passaggi intermediari tra produttore e consumatore sia per il recupero di una bella fetta di Agro Romano tra le poche rimaste pressoché integre a sud della Capitale, dove il sorgere selvaggio di complessi edilizi ed enormi centri commerciali di appoggio ai primi negli ultimi 15 anni ha snaturato il paesaggio in modo massiccio.
    Agricoltura Nuova sorge nel cuore del Parco di Decima Malafede, interessantissimo dal punto di vista botanico e faunistico. Purtroppo, però, tale realtà è sempre più accerchiata da speculazioni edilizie che, nel giro degli ultimi due anni, sono arrivate a impedire la bella vista che dalla limitrofa via Pontina si godeva sul parco e la medievale Torre di Decima, recentemente restaurata, sede di Agricoltura Nuova.
    Per gli amanti del biologico che gravitano attorno alla Capitale, segnalo la meravigliosa Città dell’Altra Economia, sorta all’interno del recuperato ex mattatoio di Testaccio, dove è presente un fornitissimo e conveniente mercato biologico e un ristorante molto interessante per l’architettura tardo-industriale, per l’offerta gastronomica ed enologica e per i prezzi davvero economici.

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Questa voce è stata pubblicata il 19 Maggio 2009 da in Ambiente & Ecologia, Consumatori & Utenti con tag , , , , , , , , , .