Non sono laureato alla Bocconi in Economia, pertanto alcune delle mie riflessioni possono apparire semplicistiche, ma è anche vero che io parlo di vita reale e non dell’economia che vedi sul monitor del pc, sottoforma di grafici ed indici.
A prescindere da ciò che raccontano gli esperti di turno, che siano economisti, ministri o segretari di partito, resta il fatto che la produzione non decolla; mi accontenterei che ripartisse in maniera lenta, ma costante ed invece ancora una volta, da 18 mesi a questa parte, in azienda ci troviamo con settimane in cui neanche suona il telefono (escludendo Telecom ed affini che devono semrpe proporre qualcosa, ogni giorno) e giorni in cui ti sembra di tornare alla normalità.
Ma è un effetto transitorio, sono tutte partenze e ripartenze. Tralascio tutti i problemi economici e/o di liquidità che hanno le aziende, grandi, piccole o piccolissime. Fingo che non sia un problema di cui tenere conto.
C’è però un aspetto pratico che non raccontano in TV ovvero il costante aumento delle materie prime. Noi produciamo particolari in acciaio inox che non riguardano i consumatori ovvero i singoli cittadini, però l’Inox si usa per costruire le pentole, come le posate, le cucine come le automobili ed in ogni caso in moltissimi oggetti di uso comune è presente l’acciaio inox.
Il prezzo del materiale, ormai da anni, è diviso in due parti, affatto uguali fra loro ovvero il Prezzo Base ed il Valore dell’Extra Lega che varia mensilmente.
Il prezzo della Lega è strettamente legato all’andamento del Nichel, ma non sempre, nel senso che talvolta il Nichel scende ed il prezzo finale aumenta lo stesso. Un pò come accade con la benzina. Misteri dell’economia…fingiamo di credere ad un mistero…io la chiamo speculazione.
Questi 18 mesi di crisi hanno colpito duro le acciaierie ovvero i produttori dei materiali, poco da fare, tuttavia vien difficile capire come sia possibiile che la richiesta di materia prima non riparta e nel contempo il valore del Nichel passi dai 19.000 $/Tonnellata del 1° gennaio 2010 ai 27.000 $ odierni.
Voci di corridoio, che spesso sono le più attendibili, raccontano che le banche, scottate dal mattone, si siano gettate a speculare sulla Borsa Metalli. Se sia vero non lo so, ma resta il fatto che in questi ultimi mesi gli aumenti del prezzo non sono certo abbinati ad una maggiore richiesta, come accade di solito.
Passiamo oltre. Andiamo sul concreto. Usiamo quale riferimento il prezzo dell’Aisi 304 in barre, uno dei materiali più comuni. Il prezzo base (al chilo) dei miei fornitori si aggira intorno ad € 1,50 – 1,70; fissiamolo in € 1,60 per comodità.
A questo prezzo dobbiamo aggiungere il valore corrente dell’Extra Lega che in gennaio era di € 1,32 (Prezzo finale € 2,92) e che in maggio sarà di € 2,48 (Prezzo finale € 4,08) il che sta a significare un aumento del + 40% in soli 5 mesi.
Se si pensa che nel nostro caso il costo del materiale incide sul prezzo finale di non meno del 50% con punte sino all’80%, vien facile capire che la ricaduta di questi aumenti sul prezzo finale dei prodotti è molto alta; causa poi i numerosi passaggi di mano dei prodotti prima che arrivino all’utilizzatore finale (nel ns. caso sempre di aziende si tratta) gli aumenti si moltiplicano a dismisura.
In soldoni, cari consumatori (io incluso), quando si va a comprare una banale pentola e vediamo certi prezzi, non meravigliatevi. Ci sono squali che si approfittano della situazione del mercato, ma state tranquilli che sono gli stessi che il mercato l’hanno fatto affondare mesi fa.
Ovviamente è sempre possibile acquistare materiale di scarsa qualità e/o dubbia provenienza come è accaduto nei primi mesi del 2009, cosa questa che ha portato a scoprire materiale radioattivo proveniente dall’India.
Ed è poi grazie ai produttori che, inconsapevolmente o meno, acquistano materiali di scarsa qualità e basso prezzo che si mettono in difficoltà le aziende serie che devo offrire produzione di qualità (e prezzo di conseguenza), salvo poi doversi scontrare con chi guarda solo il prezzo più basso e non il valore aggiunto.
Qualcuno ha scritto qualcosa in merito, ma non mi pare di aver notato un degno risalto alla notizia sugli organi di informazione del problema di cui sopra, ma resta il fatto che lo scorso anno è stato un susseguirsi di garanzie scritte, da parte dei fornitori, circa il fatto che il materiale fornito in Italia non risentisse di tale problema.
Copio la dichiarazione rilasciatami da un fornitore, giusto per curiosità.
Ogg. / Ref.: Informativa del Ministero dell’Ambiente Tedesco sull’individuazione in Germania di materiale, proveniente dall’India, contaminato da radioattività (allegata).
The German Federal Environment Ministry informs of findings of radioactively contaminated stainless steel products from India in several German Länder (enclosed).
In riferimento all’informativa in oggetto, riguardante il ritrovamento in Germania di materiali di provenienza Indiana contaminati da radioattività, dichiariamo che:
· il materiale (nastri, profili e fili in acciaio inossidabile) a Voi consegnato negli ultimi 12 mesi è stato prodotto utilizzando materia prima proveniente da fornitori Europei;
· possiamo, quindi, escludere che sia stato contaminato da radioattività dovuta alla presenza di Cobalto 60;
· estendendo a Voi le garanzie date, e che comunque richiederemo, dai ns. fornitori, ci sentiamo di confermare l’assenza di contaminazioni anche per tutte le prossime forniture.
°°°
A proposito dell’inox radioattivo…
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