La fortuna delle aziende alimentari prima e dei supermercati poi è che i clienti hanno la memoria corta.
E così capita che a fine agosto i prezzi di alcuni prodotti di prima necessità anche non suscettibili alla stagionalità (ce ne sono ancora, oggi?) possano essere proposti come «promozionali» quando a maggio o a giugno erano quasi prezzi-limite.
È il caso, in questi giorni, del latte. O della carne di pollo. O della pasta di marca. O, ancora, delle mele golden e delle zucchine. Chi rientri delle vacanze e debba riempire il frigorifero è avvisato: i prodotti sopra elencati, al di là dei depliant pubblicitari e dei cartellini appesi sugli scaffali, al momento hanno prezzi meno concorrenziali di quanto possa sembrare.
Il motivo è, questo sì, davvero scontato: ogni anno, a fine agosto-inizio settembre, politica commerciale vuole che i prezzi aumentino perché per le famiglie è tempo di ricostituire le scorte.
Per rendersi conto degli aumenti basta stampare il listino di maggio o giugno dal sito internet dell’Osservatorio dei prezzi e farsi un giro per i punti vendita della media e grande distribuzione.
Non tutto aumenta, però. Comprare il pane è un affare oggi più di quanto lo fosse, appunto, a maggio o a giugno. Di seguito, prezzi, aumenti, ribassi e qualche dritta per colmare la dispensa senza smenarci troppo.
Subito un consiglio su tutti: chi voglia risparmiare, lasci perdere i brand più noti e punti, piuttosto, sui prodotti che hanno il marchio degli stessi supermercati.
A tal proposito il caso del latte è emblematico….
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