di Gianni Simoni
Ediz. TEA – Pagg. 371 – € 10,00
Trama: Il commissario Miceli, prossimo alla pensione, non aveva più voglia di seccature. Così, quando quell’anonimo – Commissario domani ucciderò Labruna arrivò sulla sua scrivania, la tentazione di prenderlo come uno scherzo fu forte. Ma si sbagliava il commissario Miceli. E adesso c’è lì quel cadavere a gridarglielo in faccia. Non è che l’inizio di una serie apparentemente inarrestabile di delitti.
Sì, perché dopo Labruna tocca a Lobianco, e poi a Larossa… Il serial killer dei colori scuote la città di Brescia. Miceli, affiancato dall’amico Petri, ex giudice in pensione, e da un’eccellente squadra d’investigatori, è chiamato a risolvere il caso. Ma il loro peggior nemico è il tempo, che sembra voler giocare a favore del misterioso avversario.
Letto da: Paolo
Opinione: E’ un ottimo giallo, un poliziesco fatto come si deve, con un personaggio principale che finalmente esce dallo stereotipo del poliziotto solo ed infelice, con il ricordo costante di un’ex-moglie, magari un figlio e, perchè no, con una relazione traballante.
No, finalmente un commissario over60, prossimo alla pensione, che sa fare il suo lavoro senza strapazzare tutti, sa scherzare e sa avere il pugno di ferro, felicemente sposato, e soprattutto un uomo che commette errori, non è invincibile e lo sa.
Una serie di personaggi, nel libro, ben disegnati e raccontati, ben amalgamati fra loro, dialoghi brevi quando serve e ben articolati quando scatta il ragionamento che porterà poi a decidere il da farsi. Sarebbe da citare l’ex-giudice Petri, fondamentale con le sue analisi, ma il commissario non è da meno. Ma poi sarebbe il caso di citare l’agente Esposito, così come l’ispettrice Bruni, ma anche…tanti altri.
Indagini fatte come si deve, sviste, errori, piccole o grandi intuizioni; in questo libro funziona tutto. E senza che siano necessario far scorrere fiumi di sangue, ma nonostante ciò l’interesse è sempre vivo ed il crescendo della tensione, ad un certo punto rende difficile la chiusura del libro.
Capiamoci, non è il Commissario Van In di Aspe, non è Montalbano, è un personaggio nuovo e che ci crediate o no, non è neanche un fumatore o un bevitore. 🙂 Dopo una sequenza infinita di poliziotti ad un passo dall’alcolismo, un personaggio più normale, è il benvenuto.
Un libro che mi ha lasciato un senso di soddisfazione. Proprio bello.
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