Dentifrici: ma che ci mettiamo in bocca?
La maggior parte dei dentifrici in vendita nei supermercati, oltre a contenere tensioattivi, è farcita di additivi (che l’etichetta non dichiara apertamente perché riporta la denominazione chimica dell’additivo, ma non il codice europeo corrispondente composto dalla lettera E seguita dal numero a 3 o 4 cifre).
Ecco quanti se ne trovano in un dentifricio di largo consumo che si può acquistare sugli scaffali dei supermercati:
sorbitolo (è l’edulcorante E 420), diossido di silicio (E 552, sostanza che evita l’agglomerazione), glicerina (E 422), cloruro di potassio (E 508), cellulose gum (E 466, sale di sodio della carbossimetilcellulosa), saccarina sodica (E 954, edulcorante artificiale), fosfato trisodico (E 339, sale inorganico), tocophenyl acetate (antiossidante artificiale non permesso come additivo alimentare e quindi privo di codice europeo), acido citrico (E 330, regolatore di acidità), sodio benzoato (E 211, conservante), BHT, butil idrossi toluolo (E 321, antiossidante artificiale), biossido di titanio (CI 77891, un colorante bianco per uso cosmetico).Dunque, ogni volta che ci si lava i denti con un dentifricio del genere, le mucose della vostra bocca vengono a contatto, oltre che con tensioattivi, con più di 10 additivi, tutti di sintesi. Nei negozi biologici potete trovare dentifrici che sono del tutto privi di queste sostanze.
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