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Il Tevere si gonfia e il battello se ne va a spasso…

Come esattamente due anni fa, tra l’11 e il 12 dicembre 2008, in questi giorni il Tevere è in emergenza piena. La situazione è decisamente più calma rispetto al 2008, quando a Roma il fiume superò i livelli di guardia, però ha causato qualche disagio e la Protezione Civile ha dovuto sbarrare gli ingressi alle scale che dai Lungotevere conducono ai marciapiedi e alla pista ciclabile che scorrono in basso, lungo gli argini, e che, in questi giorni, sono impraticabili perché a tratti allagati. La forza della corrente, decisamente superiore al normale in queste ore sebbene non paragonabile alla violenta portata d’acqua di due anni fa, rende inoltre pericoloso avvicinarsi agli argini.

Nonostante la situazione meno difficile, protagonista assoluto esattamente come due anni fa, il battello fluviale turistico Tiber 2 al quale, evidentemente, quando le acque s’ingrossano piace andarsene a spasso liberamente lungo il fiume del quale porta lo stesso nome.

Più semplicemente, forse: nonostante l’esperienza passata, la compagnia di navigazione proprietaria del Tiber 2 e chi ne ha la custodia non hanno imparato che in certe situazioni occorre rinforzare gli ormeggi?

Nel 2008, il Tiber 2 ruppe gli ormeggi e fu trascinato dalla corrente fino a incastrarsi sotto le arcate di Ponte Sant’Angelo, di fronte all’omonimo Castello, ostruendo così lo scorrere delle acque trasformando il ponte stesso in una sorta di pericolosa diga e impegnando per qualche giorno Vigili del Fuoco e Protezione Civile per liberarlo, come si può vedere qui: https://paoblog.wordpress.com/2009/12/11/un-anno-fa-la-piena-del-tevere/

Quest’anno, essendo il livello delle acque ben più basso, il Tiber 2 è riuscito a passare oltre Ponte Sant’Angelo superando persino Ponte Vittorio Emanuele II e arenandosi contro le arcate di Ponte Principe Amedeo d’Aosta, il quale collega Corso Vittorio Emanuele con il traforo, che scorrendo sotto i Giardini Vaticani alle pendici del Gianicolo, conduce alla Stazione Vaticana e al quartiere Aurelio.

Ancora una volta un bel da fare per Vigili del Fuoco, sommozzatori dello stesso corpo, volontari della Protezione Civile e agenti della Polizia Municipale che hanno dovuto lavorare un giorno e mezzo per assicurare il pesante battello con grosse cime legandole, addirittura, ai tronchi dei platani sul Lungotevere antistante.

Per fare ciò hanno dovuto transennare e chiudere al passaggio pedonale un tratto di marciapiede. Inoltre, i volontari della Protezione Civile si alternano nel presidiare 24 ore su 24 il ponte per controllare che il battello non si muova, sperando che il fiume non si gonfi ulteriormente.

Infatti: se il battello dovesse muoversi ancora costituirebbe un serio pericolo per le attività che si svolgono quotidianamente sul fiume: i tanti approdi turistici, i piccoli traghetti, le strutture dei vari circoli sportivi e gli stessi praticanti canottaggio, sportivi professionisti o semplici appassionati, che quotidianamente si allenano lungo le acque del fiume.

Inoltre, posizionato così trasversalmente, il battello stesso costituisce una sorta di diga che impedisce lo scorrere fluido delle acque, bloccando rami e altro materiale trascinato dalla corrente.

Un battello impegnativo dunque, che costa parecchio alla città in termini di interventi e monitoraggio, ovvero energie impegnate a controllarlo…

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Questa voce è stata pubblicata il 13 dicembre 2010 da in Turismo con tag , , , , .
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