Ieri ho ricevuto una mail da Trashfood con la quale si annunciava la nascita di questa interessante iniziativa di Raffaele Brogna, i cui obiettivi, come spiega Trashfood:
…non sono riflettere principalmente sulla composizione, ingredienti e additivi dei prodotti, ma confrontare prodotti private label con quelli di marchi piu’ noti. In particolare l’attenzione è puntata sull’indirizzo dello stabilimento di produzione di un determinato prodotto.
Secondo l’ideatore del sito leggendo con attenzione le etichette si potrebbe risparmiare sulle spese alimentari infatti i prodotti private label sono fabbricati a volte nello stesso stabilimento di aziende piu’ conosciute ma sono in vendita a prezzi inferiori.
Leggendo le etichette già archiviate, scopriamo che i prodotti non sono identici. Anche se l’etichetta coincidesse i due prodotti potrebbero differire anche in termini di materia prima utilizzata.
Forse questo potrebbe spiegare anche le differenze dei prezzi?
Io leggo l’etichetta è anche su Twitter e su facebook ha già migliaia di fans. Non manca il forum in cui segnalare nuove scoperte.
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Il mio approccio per quanto riguarda le etichette è diverso, ovvero cerco di scegliere consapevolmente cosa mangiare, per cui copioin calce alcuni link che portano a post in tema.
Resta il fatto che il consumatore informato è mezzo salvato… 😉
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