Paoblog.net

Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J. Lennon)

Spaghetti Coop 100% Italia: la pasta che garantisce un prezzo equo agli agricoltori

in sintesi un articolo di Francesca Avalle e Valentina Murelli  che leggo su Il Fatto Alimentare

Dal mese di aprile chi fa la spesa alla Coop trova sullo scaffale la pasta 100% Italia.

Il nome è una dichiarazione esplicita di provenienza, carica di significato avallato dalle sigle di tre operatori ben conosciuti nell’agro-alimentare italiano: Coop, Lega Coop e Coldiretti ( la più importante associazione del mondo agricolo nazionale).

Il nuovo marchio è frutto di un progetto di co-imprenditorialità che vede coinvolti tutti gli attori della filiera produttiva: gli agricoltori, i produttori e la catena distributiva.

Il grano duro utilizzato viene coltivato in Sicilia e conferito al pastificio Cerere del Consorzio agrario lombardo veneto, situato in provincia di Enna.

Si tratta di una filiera cortissima, con origine, produzione e distribuzione tutte italiane, certificata dall’ente CSQA.

Il ruolo di CSQA è duplice perchè certifica anche  il prezzo equo e garantito agli agricoltori, definito come “Valore condiviso”. Questo è un elemento fondamentale nell’ambito della sostenibilità, insieme all’aspetto sociale e ambientale.

Il prezzo pagato agli agricoltori è uno degli aspetti critici del comparto cerealicolo. «Il problema principale è costituito dalla volatilità dei listini delle materie prime sul mercato internazionale.

Alcuni anni può andare bene, ma in altri, come nel 2009, i prezzi del grano duro erano molto bassi, e hanno creato grande criticità per i produttori.

Per questo motivo negli ultimi anni si cerca di siglare accordi di filiera iper limitare la volatilità dei prezzi. L’iniziativa della pasta 100% Italia va proprio in questa direzione».

Ma come viene definito il prezzo equo?

«Dipende dal tipo di grano prodotto – spiegano i responsabili Coop. Noi chiediamo materia prima di alta qualità, selezionata e ricca di proteine e garantiamo la copertura dei costi di produzione più un giusto riconoscimento, formando così un prezzo minimo garantito».

L’aspetto veramente innovativo dell’operazione (e anche unico nel suo genere) non è l’accordo di filiera, ma la certificazione da parte di un terzo esterno, che aiuta a tutelare l’azienda agricola. Si tratta di una tendenza interessante, anche se per il momento parliamo di uno spicchio di mercato piuttosto ristretto, considerato che l’obiettivo per il marchio 100% Italia è raggiungere in un anno 15.000 quintali di pasta.

L’intenzione è di continuare con  la farina 00 e altri alimenti, auspicando che  il format prenda piede anche in altri settori dell’agro-alimentare come quello dell’olio, del vino e dei formaggi.

Oltre che di filiera corta e il prezzo equo, i comunicati ufficiali parlano anche di qualità e sicurezza. Sul fronte qualità è da valutare positivamente l’elevato tenore di proteine, pari a 13,5 grammi per etto.

Per quanto riguarda la sicurezza, Claudio Mazzini, della Direzione qualità di Coop Italia, precisa che «anche per questo prodotto stabiliamo un limite massimo di eventuali contaminanti, come micotossine o residui di agrofarmaci, pari al 50% in meno rispetto ai limiti consentiti per legge».

Il prodotto si rivolge a un consumatore attento agli aspetti etici della produzione e si colloca in una fascia elevata (0,90 € per 500 g) ovvero il del 50% in più rispetto alla normale pasta Coop (0,61 € per 500 g) (vedi tabella).