Un articolo che leggo su Rinnovabili che mi ricorda il cassonetto intelligente adottato in via sperimentale a Ferrara e che fa il paio con il Progetto Identis Wee in atto in Emilia-Romagna per la raccolta ottimale dei rifiuti Raee.
E’ quindi dimostrato che, si tratti di Trento o di Napoli, Volere è Potere,confidando poi nella fattiva collaborazione dei cittadini, che se poi si mettono tutti a ragionare come chi dico io…
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Lì dove regnavano cumuli di rifiuti, indifferenza e illegalità, si pensa ora al sacchetto “personalizzato” con codice a barre.
Stiamo parlando della Provincia di Napoli, luogo simbolo di una fallimentare gestione dei rifiuti, ed in particolare del Comune di Torre del Greco, che ha deciso di mettere in campo tutte le risorse possibili per incrementare la percentuale di raccolta differenziata.
E non si tratta solo di un progetto: da stamattina, infatti, i cittadini del Comune vesuviano sono in fila presso i tre centri di distribuzione indicati dall’Amministrazione, in attesa di ricevere il nuovo kit della differenziata.
I quattro sacchetti “intelligenti” (plastica, carta, umido e indifferenziato) riportano a campione dei codici a barre per permettere il riconoscimento delle famiglie a cui sono stati assegnati e verificare di conseguenza il rispetto delle modalità di conferimento.
”Procederemo innanzitutto a una serie di controlli – afferma Francesco Balestrieri, assessore all’Ambiente di Torre del Greco, come riportato da Ansa – con il fine iniziale di ‘correggere’ eventuali errori nelle procedure di differenziazione. Certo, se dovessero emergere gravi irregolarità saremo pronti anche a passare ad azioni più incisive”.
Una novità, dunque, accolta con grande curiosità ed entusiasmo dai cittadini in fila per il kit, animati dalla speranza di ricevere in futuro una città più pulita, soprattutto in seguito al recente calo della percentuale di differenziata – che si attesta oggi al 42,72%, contro il 45,6 del 2011 – e allo stop dall’ottobre scorso della distribuzione dei sacchetti.
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Non male come idea, spero solo che la gente per paura di essere identificata non la metta in sacchi di plastica normali e la butti ovunque