I più superstiziosi tra voi facciano gli scongiuri del caso, tuttavia resta il fatto che quanto spiegato in questo articolo che leggo su Altroconsumo è importante per la maggior parte di noi, anche se sicuramente sottovalutato.
Per quel che mi riguarda ho già scritto alcune istruzioni in merito, pensando al fatto che laSignora K non è tecnologica e potrebbe, nel caso, trovarsi in difficoltà a gestire ad esempio le varie utenze, tutte con addebiti delle fatture e gestione via web.
E quindi è meglio lasciar perdere gli amuleti e leggere con attenzione. 😉
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Le mie foto su Instagram, i miei pensieri su Facebook, le mie opinioni su Twitter, il mio curriculum su Linked-In, i miei file su Dropbox e la mia mail su Gmail. Tutto è online.
Ma, se un domani, si dovesse venire a mancare, cosa ne sarebbe di tutto ciò? Cosa si può fare? Cosa vogliamo che resti di noi nell’immenso mare del web?
Per il momento mancano leggi e strumenti adatti alle nuove necessità in materia, ma nel frattempo puoi seguire alcuni utili consigli e leggere anche l’opinione di un notaio, esperto di eredità digitali nel nostro ultimo speciale.
Tieni conto che ciò che le piattaforme online non faranno è fornire a parenti e amici le credenziali per accedere al profilo di un utente che non c’è più. Il modo migliore per assicurarsi che, dopo la morte, i nostri contenuti online siano gestiti in base alla nostra volontà, è scegliere una o più persone di fiducia.
Lascia le tue password e credenziali a una o più persone di fiducia e scrivi di tuo pugno con carta e penna chiare istruzioni su cosa devono fare in caso di decesso: se distruggere tutti o alcuni dati, se consegnare qualcosa a qualcuno.
Se cambi password, ricorda di aggiornare sempre le indicazioni anche per il fiduciario.
Meglio non condividere le informazioni con il proprio partner. In caso di separazione o divorzio potrebbe commettere una scorrettezza e rendere la tua vita online piuttosto difficile.
Avverti i parenti dell’esistenza dei tuoi asset digitali (ad esempio il conto online): gli faciliterai la vita al momento della successione ed eviterai che alcui beni vadano perduti.
Per maggiore sicurezza comportati con i beni digitali come faresti con quelli materiali: per dare disposizioni in merito rivolgiti a un notaio.
Ci sono dei servizi online (PassMyWill, Legacy Locker, Death Switch) che trasmettono le password alle persone indicate dall’utente dopo la sua morte. Poco affidabili, non li consigliamo.
Una soluzione intermedia per gli utenti Google può essere rappresentata dalla Gestione account inattivo. In pratica, si può impostare un timeout, cioè un tempo compreso tra i 3 e i 18 mesi, trascorso il quale se l’account è risultato inattivo, scadrà. Si può anche chiedere a Google di avvisare fino a 10 contatti di fiducia della scadenza delll’account.