Premessa: Non ho nessun interesse ad esaltare o stroncare un locale ovvero io racconto quello che ho vissuto in prima persona. Lascio ai professionisti l’onere di scrivere delle recensioni, infatti questa è un’Opinione personale su un locale nel suo insieme e, ovviamente, sulla cucina; va da sè che come tutte le opinioni è soggettiva, ragion per cui quello che piace a me potrebbe non piacere ad altri e viceversa.
Il post ha una data di pubblicazione e racconta di una visita avvenuta in un giorno preciso; se possibile, aggiorno le mie Opinioni, nel caso vi siano state variazioni sostanziali, tuttavia va da sè che nel corso del tempo possono esserci stati cambiamenti, in meglio o in peggio dei quali non sono informato. Nel caso di un cambio di gestione, si prega di comunicarlo nei commenti in modo tale da evidenziare la cosa nel post.
Diversamente da altri Bloggers non mi faccio pagare per delle opinioni positive e meno che mai annuncio il mio arrivo
Osteria (con cucina) la Piola – Viale Abruzzi, 23 – Milano – Tel. 0229531271 – Chiusa la domenica
Ambiente: 7 – Servizio: 8 – Cucina 8
Parcheggio: Strisce blu in abbondanza (€ 1,20/ora, solo feriali) + un pò di strisce bianche
Visitato il 20 aprile 2014
L’ambiente è piccolo, ma curato, con un’impostazione tipica da trattoria, con tovaglie a quadretti bianchi e rossi, apparecchiate correttamente, con tavoli un pò ravvicinati, ma lo spazio è quello che è.
Ho apprezzato il servizio, talvolta un pò lento a tratti, d’altro canto ci sono due persone a curare il servizio e quando il locale è pieno va da sè che si sia qualche battuta d’arresto; dal mio punto di vista il tutto è compensato dalla cordialità del giovanotto che ci ha serviti (non che la ragazza fosse scortese, anzi).
Una buona lista dei vini, ma in ogni caso c’è anche la possibilità di avere i calici, a scelta fra alcuni bianchi e rossi, al prezzo di 4 o 5 €. Il menù è tipicamente regionale, quindi cucina lombarda con il risotto alla milanese (minimo x 2), gli sciatt, i mondeghili, l’ossobuco ed altre specialità, tutte offerte ad un prezzo equo.
Finalmente, un pranzo di Pasqua ad un prezzo equo, con piatti diversi dal solito, a cominciare dall’antipasto che bandiva i classici affettati, per concentrare piatti tipici lombardi. A seguire un bis di primi, su cui spiccava il risotto con asparagi e trota salmonata, poi un tris di secondi, agnello, arrosto con funghi ed un filetto di pesce (non l’ho mangiato e mi sfugge il nome).
Piatti abbondanti ed infatti nessuno di noi ha preso il dolce, una classica colomba, ma ci siamo accontentati del caffè, servito in piccoli bicchierini di vetro. Sul caffè c’è stato un dibattito, ma alla fine ha prevalso (2 ad 1) il fatto che fosse sicuramente forte, ristretto, ma buono; io al solito lo bevo senza zucchero e forse sono abituato ad un gusto più deciso, senza lo zucchero che alteri l’aroma, comunque sia mi è piaciuto.
Il pranzo di Pasqua è stato guidato, anche se anche in questo caso si è manifestata la gentilezza del personale che ha permesso piccole variazioni sui piatti, da parte di chi non mangia pesce e/o non gradiva l’agnello.