in sintesi un articolo di Roberto La Pira che leggo su Il Fatto Alimentare
Da qualche settimana Ferrero è scesa in campo per presentare il gelato “al vero gusto di Nutella“, ottenuto da un semilavorato messo a punto nei laboratori di ricerca e sviluppo di Alba. Il prodotto si presenta come una pasta molto simile al vasetto e viene venduto in secchielli da 3 kg ad un prezzo conveniente: 6,50 euro/kg.
La lavorazione è semplice, basta aprire il barattolo aggiungere una quantità identica di latte e travasare nel mantecatore. Alla fine della lavorazione il gelato è pronto e si può mettere in vetrina con un cartellino che rimanda alla crema della Ferrero.
Costo complessivo dell’operazione un po’ meno di 4 euro/kg considerando il latte da aggiungere. Facendo bene i conti alla fine il gelato “al vero gusto di Nutella”, costa meno ed è più rapido da preparare di uno classico alla crema di nocciola e cacao che, di buona qualità, costa 4,5 euro/kg.
Il Fatto Alimentare ha cercato di capire com’è fatto questo semilavorato. Analizzando gli ingredienti non ci sono grandi novità rispetto alla crema in vasetto, le differenze riguardano soprattutto la presenza degli addensanti (farina di semi di carrube e gomma di guar), necessari per amalgamare la miscela (vedi tabella).
L’elemento critico della ricetta è la presenza dell’olio di palma che, dopo lo zucchero, rappresenta il 25% circa del semilavorato. L’olio di palma è un grasso vegetale considerato di scarsa qualità nutrizionale, ma con il grandissimo vantaggio di costare molto meno della panna e del burro.
Nelle gelaterie artigianali l’olio di palma non esiste, perchè si impiegano solitamente la panna, il burro e il burro di cacao. La scelta di Ferrero di inserire nel gelato l’olio di palma è un grosso limite, anche se risulta coerente con la composizione del vasetto di Nutella venduto al supermercato.
Il nuovo cono al “vero gusto di Nutella” sarà probabilmente un successo. Saranno contenti i bambini ma anche i finti artigiani che si affidano a semilavorati industriali di questo tipo, dove basta aggiungere il latte e trasferire la miscela nel mantecatore per preparare le vaschette.
Gli amanti del cono sanno però che l’uniformità del gusto non è certo un indice di grande qualità. Sarebbe come andare al ristorante e trovare sempre la stessa ricetta quando si ordinano spaghetti all’amatriciana o le lasagne al forno.
Nelle gelaterie artigianali serie non c’è molto spazio per il gelato industriale al “vero gusto di Nutella“, mentre è un piacere trovare un vero gelato alla crema di nocciole e cacao.