In questi giorni ho avuto uno scambio di idee con “Il Principe Brutto” (di seguito IPB), un lettore affezionato del Blog.
Ha cominciato lui agganciandosi ad una cosa che ho scritto nell’ultimo post dedicato alle Elezioni Europee:
“Voto e non sono Europeista, pur essendo consapevole che non si può tornare indietro ovvero uscire dall’Euro e dallEuropa”
IPB: Ma perche’ sempre unire le due cose? l’Euro non e’ l’Europa, uscire dal primo non vuol dire buttare anche quanto di buono ha fatto la seconda.
Non si possono unire in una unica moneta paesi con una inflazione diversa, l’unico risultato possibile e’ che quelli con inflazione piu’ alta finiscono con l’essere massacrati economicamente. Nessuna acrobazia linguistica di Zingales e compagnia puo’ occultare questo fatto.
E’ una realta’ che dovrebbe essere evidente, ma chiaramente non lo e’, e a moltissimi continua ad andare bene cosi’. Pazienza; alla fine lo si capira’, anche se a caro prezzo.
Paoblog: Io ho raggruppato il messaggio, “Fuori dall’Euro e dall’Europa”, perchè è così che ce lo vendono gli antieuropeisti, tuttavia essendoci paesi nell’Europa che non hanno aderito all’Euro, va da sè che la cosa è fattibile…
L’esperto finanziario, fra i due, sei tu, è evidente anche da commenti precedenti, per cui circa l’uscita dall’Euro dimmi tu se sia fattibile ritornare da dove siamo partiti…
IPB: “…tuttavia essendoci paesi nell’Europa che non hanno aderito all’Euro, va da sè che la cosa è fattibile…”
una affermazione piena di buonsenso, che eppure sfugge alla maggioranza, mi pare.
“dimmi tu se sia fattibile ritornare da dove siamo partiti…”
Bisognerebbe prima di tutto mettersi d’accordo sul punto di partenza. Diciamo che un buon candidato sarebbe la situazione pre-divorzio tra Tesoro e BanKitalia.
Legalmente, ci sono svariate proposte per denunciare gli accordi Eurozona, non ultimo il fatto che altri partecipanti hanno platealmente disatteso gli impegni, rendendo quindi nullo il patto.
Per esempio, uno dei primi articoli del Testo di funzionamento dell’Unione dichiara che gli stati membri si impegnano a coordinare le politiche economiche in modo da garantire occupazione e prosperita’ a tutti i membri. Devo aggiungere dettagli, o ci si arriva da soli a capire che questo non e’ successo?
Dal punto di vista tecnico, il ritorno ad una moneta nazionale e’ un problema gia’ affrontato molte volte in passato, sul quale esiste una ampia letteratura. Re-introdurre la lira non e’ l’aspetto piu’ complicato.
Uscire dall’euro e’ necessario, ma non e’ ne’ sufficiente ne’ una passeggiata. Stante che l’origine della crisi e’ nell’indebitamento privato (privato, privato, privato, non pubblico, altrimenti come mai sono stati colpiti paesi con un deficit pubblico piccolo, e in discesa, tipo Irlanda?), una restrizione o almeno un controllo piu’ severo nei movimenti di capitale si impone.
Inoltre, la Banca d’Italia dovrebbe tornare ad essere uno strumento di politica economica del governo, e non una entita’ indipendente.
Last but not least, c’e’ da demolire il mantra che ‘il mercato e’ sempre la soluzione migliore’, e tornare a dare allo Sato un ruolo importante nell’indirizzo della politica economica del paese. Se qualcuno ci vede pure il ritorno alle Partecipazioni Statali, non ci va molto distante.
E’ un programma vasto, molto impegnativo, e qualcuno puo’ chiedersi se e’ pensabile metterlo in atto con la classe dirigente attuale. Sono obiezioni sensate, ma prima di tutto occorre prendere le decisioni piu’ urge
Paoblog: la maggioranza spesso segue chi urla di più e chi ti dice quello che vuoi sentirti dire; resta il fatto, credo, che troppi non si facciano domande, ma prendano per oro colato quello che più gli aggrada.
Con tutti i miei limiti, ritengo di essere nel complesso una persone di buonsenso o, perlomeno, ci provo, dopodichè posso benissimo sbagliare nelle mia valutazioni, tuttavia cerco di informarmi prima in modo da farmi un’opinione dopo.