Sono anni che si cerca di abolire la tassa di concessione governativa sui cellulari e nel luglio 2013 scrivevo:
Delle due l’una: o questa tassa è legittima oppure non lo è; leggo che la Cassazione sentenzia e poi si smentisce. A questo puntta nulla è certo, se ogni singola sentenza, può essere sistematicamente ribaltata. E’ anche vero che ho i miei dubbi che il Governo rinunci ad una tassa, lecita o meno, che frutta 2,4 miliardi all’anno.
Oggi leggo un articolo su Il blog del Consumatore (qui leggi solo un paio di passaggi) che mette una pietra tombale sulle aspettative dei consumatori:
Il Governo, spaventato dallo spauracchio di dover rimborsare miliardi di tasse, si è attrezzato con una norma “interpretativa” introdotta in fretta e furia con decreto legge…
(Sono veloci a legiferare quando gli serve eh? 😉 )
il Governo ha messo mano al codice delle comunicazioni elettroniche, chiarendo (all’art. art. 2, comma 4, del decreto legge 4/2014, convertito nella legge 50/2014) che laddove il codice parla di “stazioni radioelettriche” si deve intendere apparecchi di telefonia mobile.
Consoliamoci però, in fondo non sapevamo di avere in tasca una stazione radioelettrica!
Vero non me ne ero mai accorta di avere la stazione in tasca ops nella borsa
Ci vorrebbe Robin Hood……….
A quando la tassa sull’aria respirata?……