un articolo che leggo su E-R Consumatori
Detergenti per pavimenti e piastrelle carichi di formaldeide, stampanti laser che riempiono le case di ozono, solventi che esalano dai mobili di truciolato.
E poi: i pennarelli e i correttori con cui i nostri figli fanno i compiti e che sprigionano sostanze classificate come disturbatori endocrini, gli abiti ritirati dalla lavanderia che rilasciano composti organici volatili di vario genere.
Le nostre case, se non stiamo attenti, rischiano di diventare delle vere e proprie camere a gas, anche senza contare le polveri sottili che entrano dalla finestra o il fumo delle sigarette a cui non rinunciamo.
I veleni a cui ci esponiamo quando siamo comodamente seduti sul divano possono essere molto più insidiosi di quanto immaginiamo. Anche perché in casa trascorriamo circa il 60% del nostro tempo.
E le cose vanno ancora peggio per bambini e anziani, i più vulnerabili all’aggressione dell’aria inquinata poiché passano addirittura l’80-90% delle loro giornate proprio all’interno delle pareti domestiche.
“Abbiamo osservato che negli ultimi 20 anni molte malattie respiratorie, come l’asma, le bronchiti ricorrenti e le infezioni delle vie aeree, sono in notevole aumento, soprattutto tra i più piccoli”.
A parlare è il dottor Massimo Generoso, pediatra e presidente della sezione fiorentina dell’Isde (associazione di medici per l’ambiente).
“Negli adulti, poi, l’inquinamento indoor mette a rischio anche l’apparato cardiovascolare e il sistema nervoso”, continua il medico.
Tra le fonti inquinanti più comuni ci sono i detergenti per la pulizia della casa, il cui contenuto è raramente riportato in etichetta.
Gli ingredienti più pericolosi sono comunque gli antibatterici, come il triclosan, il Dimetil didecil ammonio cloruro (o Didecyldimonium chloride) e il Benzal-conio cloruro (o Benzalconium Chloride) e naturalmente la formaldeide, presente anche su mobili e tessuti, nel fumo del tabacco, in coloranti, materie plastiche, colle e vernici.
Questa sostanza, oltre a essere classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) come cancerogena e mutagena, può causare irritazione alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie, congiuntivite, asma, dermatite da contatto, stanchezza, angoscia, emicranie, nausea, sonnolenza e vertigini.
Per questo l’Ispra in un recente rapporto dedicato all’inquinamento indoor per limitarne i rischi consiglia di migliorare la ventilazione in casa, mantenere l’umidità tra il 40 e il 60%, e utilizzare piante che aiutano a neutralizzarlo, come la felce di Boston, l’areca palmata, il ficus, lo spatafillo e la dracena.
“Poiché i detergenti per la casa continuano a esalare i propri veleni anche quando sono chiusi”, aggiunge il dottor Generoso, “consiglio di conservarli tutti all’esterno, magari su un balconcino”.
Un’altra sostanza molto pericolosa e sempre presente nell’aria di casa è il benzene, idrocarburo aromatico dall’odore pungente e dolciastro che evapora all’aria molto velocemente, come tutti i composti organici volatili, i cosiddetti Voc.
In casa arriva da fuori, ma non solo: può finire nell’aria delle nostre stanze anche per colpa del fumo e delle esalazioni di colle, vernici, cere per mobili, detergenti utilizzati tra le quattro mura domestiche.
È considerato cancerogeno per l’uomo, ma a basse concentrazioni può provocare vertigini, sonnolenza, aumento del battito cardiaco, tremori, confusione e perdita di coscienza.
Concentrazioni anche non troppo alte ma prolungate nel tempo possono alterare la memoria e alcune capacità psichiche oltre a causare disturbi ed effetti irritanti sulla pelle e sulle mucose.
Bisognerebbe sempre controllare le etichette dei solventi, dei detergenti e delle vernici utilizzate nei luoghi chiusi e naturalmente non dimenticare di ventilare bene i locali durante e dopo le operazioni di tinteggiatura.
Le principali fonti di pericolo:
Le regole d’oro:
Nota di Paoblog: Suggerisco la lettura di questa pagina dell’Ufficio Federale della Sanità Pubblica svizzera
leggi anche:La pianta giusta per depurare l’aria, a casa ed in ufficio
da quel che so le stampanti a getto d’inchiostro emettono composti organici provenienti dal processo di essicazione dell’inchiostro liquido, ma sicuramente dovendo scegliere, meglio questa ad una laser.
So poi che se la laser non ha bocchette di ventilazione le polveri si accumulano all’interno della macchina e vengono rilasciate in occasione dell’apertura per manutenzioni. Esistono poi filtri dedicati da installare sulle laser, ma ritengo si parli di quelle di grosse dimensioni…
Potrà interessarti questo articolo dell’Ufficio Federale della Sanità Svizzera: http://www.bag.admin.ch/themen/chemikalien/00238/01355/01358/10339/index.html?lang=it
ciao Paoblog,
– di recente ho dovuto sostituire la stampante;
il venditore insisteva per una laser e (pur non essendo a conoscenza del rischio “ozono”) per mia fortuna ho evitato l’acquisto (quando si scalda, fa un rumore fastidioso);
– vorrei sapere, se le stampanti a getto d’inchiostro (che uso da 20 anni) hanno analoghi problemi?
grazie!