in sintesi un articolo che leggo su Rinnovabili.it
Un polo tecnologico integrato di chimica da fonti rinnovabili, capace di garantire il passaggio dalla tradizionale produzione per commodities ad una produzione specializzata, a maggior valore aggiunto, in grado di assicurare una sostenibilità economica di lungo respiro.
Sarà questa la trasformazione dello stabilimento di Porto Marghera di Versalis, la società chimica dell’ENI, che il 23 settembre ha illustrato, attraverso i suoi rappresentanti, il progetto e il piano di sviluppo del polo tecnologico green in un incontro con le organizzazioni sindacali nazionali e locali.
La new way di Porto Marghera passerà per “interventi di riassetto produttivo, necessari per il perdurare delle sfavorevoli condizioni del mercato in Europa nel lungo termine” – si legge in una nota – tesi a costruire il nuovo volto green verde dello stabilimento, nel quale le competenze del capitale umano, la ricerca e l’innovazione ispireranno la trasformazione, in sinergia fra loro.
“Questo piano di trasformazione – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Versalis, Daniele Ferrari – conferma la centralità di Porto Marghera all’interno del sistema industriale di Versalis e offre l’opportunità di promuovere una crescita sostenibile attraverso una nuova piattaforma innovativa da fonti rinnovabili”.
Un obbiettivo, questo, che “verrà reso possibile grazie alle nuove competenze che stiamo acquisendo attraverso la nostra ricerca e le partnership strategiche, come nel caso della società americana Elevance Renewable Science”.
L’obbiettivo di fare del polo di Porto Marghera il centro nevralgico per la attività di sviluppo tecnologico-ingegneristico dei nuovi impianti “partirà con l’avvio a breve delle attività di sviluppo di processo e di ingegneria, in cui saranno coinvolte le persone dello stabilimento e in sinergia con i centri di ricerca Versalis di Mantova, Novara e i tecnici di Elevance” – spiega la nota Eni.
Il nuovo assetto produttivo prevede la fermata definitiva dell’impianto Cracking, per il quale si procederà alle operazioni di messa in sicurezza.
L’impianto aromatici sarà mantenuto in assetto conservativo, con la possibilità di esercizio in funzione delle specifiche richieste di mercato