un articolo che leggo su Altroconsumo
Abbiamo testato 17 coltelli da chef con funzione multiuso, misurando la profondità del taglio sia nei primi cicli che al termine dell’intera prova (per misurarne la capacità di rimanere affilato nel tempo).
Come scegliere il coltello perfetto?
Innanzitutto bisogna provarlo. Valuta se si adatta bene alla tua mano, se è comodo da impugnare. Il manico in legno ad esempio garantisce una buona presa, ma tende ad assorbire microrganismi e odori.
Quello in plastica, al contrario, è più igienico e leggero ma meno piacevole al tatto. I coltelli interi in acciaio inossidabile sono resistenti e igienici ma possono risultare scivolosi e pesanti.
Tutti fattori questi che vanno valutati anche in base a quali sono gli alimenti che tagli più spesso nella tua cucina.
Acciaio o ceramica?
Sicuramente a livello estetico vincono questi ultimi. Ma a livello pratico? Tra i vantaggi c’è il fatto che la ceramica mantiene l’affilatura più a lungo e non soffre la corrosione.
I grandi amanti della cucina sostengono che quelli in ceramica non intaccano il sapore degli alimenti e di conseguenza non ne alterano il gusto.
Il rovescio della medaglia, però, è che sono più fragili e, a differenza di quelli in acciaio, non possono essere affilati con nessuno dei sistemi domestici, ma solo da professionisti.
La manutenzione è importante
Dunque, qualunque sia il coltello su cui decidi di investire i tuoi soldi, ricorda che va affilato accuratamente almeno una volta l’anno (acciaino, affilatore, pietra o caro vecchio arrotino che sia). Va riposto poi nel suo ceppo o per lo meno protetta la lama con un apposito cappuccio.
Utilizza solo taglieri in plastica o legno, non ceramica o pietra. E infine, anche se sulla confezione di alcuni coltelli viene specificato che è possibile lavarli in lavastoviglie, tieni presente che alla lunga questo lavaggio può avere un effetto negativo sulla lama a causa di umidità, sale e vibrazioni durante il risciacquo.