in sintesi un articolo che leggo su E-R Consumatori
Ha preso il via una nuova iniziativa: si tratta del Diario domestico dello spreco alimentare:
“Un campione rappresentativo di famiglie italiane sarà impegnato nel monitoraggio scientifico del cibo sprecato. Per la prima volta, quindi, gli italiani conteggeranno il loro spreco effettivo, anziché la loro percezione.
Si tratta di un’iniziativa decisamente ‘rivoluzionaria’, sulla scia di quanto da tempo si sta sperimentando nei Paesi anglosassoni: lo studio consentirà di capire quali prodotti alimentari sono maggiore oggetto di spreco all’interno dei nuclei domestici italiani, e perché, completando i dati già monitorati nel tempo dall’Osservatorio nazionale Waste Watcher.
Il Diario, che sarà promosso in collaborazione con Decanter Radio2 Rai, ha un vantaggio rispetto a tutte le altre metodologie esistenti: registra anche il cibo che viene smaltito attraverso gli scarichi domestici (latte, succhi di frutta o caffè avanzato che si getta nel lavandino) o dato da mangiare agli animali domestici.
L’esperimento sarà realizzato nell’arco di una settimana calendarizzata nel mese di aprile 2015 e offrirà indicazioni chiare sull’intervento da realizzare per ridurre gli sprechi domestici, sia nel contesto di una campagna mirata di comunicazione, che nell’impostazione di un dialogo efficace con gli stakeholder”.
Waste Watcher – Knowledge for Expo, l’Osservatorio dedicato ai temi dell’alimentazione, dell’agricoltura, dell’ambiente e della sostenibilità, attivato da Last Minute Market con Swg, ha intanto presentato un nuovo monitoraggio, focalizzato su tecnologia e spreco alimentare: come la pensano gli italiani, di fronte all’inarrestabile avanzata delle innovative “tecnologie domestiche”?
Quattro italiani su 5 si dichiarano incuriositi e soddisfatti delle tecnologie che possono favorire la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare.
Ma quali sono le nuova frontiere?
Gli italiani delegano le loro aspettative al frigorifero “intelligente”, capace di segnalare le date di scadenza del cibo riposto, e di conservare meglio il cibo.
Tuttavia un italiano su 5, per l’esattezza il 19% degli intervistati, si dichiara ancora impreparato o impaurito di fronte a tecnologie intelligenti.
I più spreconi? Sono i giovani e i bambini, secondo il 63% degli intervistati. Nella percezione degli italiani solo il 22% dei cittadini di mezza età e solo il 2% degli anziani può essere tacciato di spreco.
E i luoghi dello spreco?
Mense, supermercati e ristoranti secondo la grande maggioranza degli intervistati, che auspica, sempre a larghissima maggioranza, una campagna di educazione sul tema sia per gli studenti che per i cittadini: lo chiede l’80% degli intervistati, quindi 4 italiani su 5.
Articoli correlati:
La Francia combatte lo spreco alimentare con … il cibo brutto
Spreco alimentare: in Danimarca un adesivo per i ristoranti virtuosi
Prodotti in scadenza: la lotta allo spreco alimentare si combatte nei supermercati.
Spreco alimentare, l’Europa insegna ai bambini a mangiar bene
Bring The Food: un’app solidale trentina contro lo spreco alimentare
Nordest Spreco Zero, 100 sindaci dicono no allo spreco alimentare
La lotta allo spreco alimentare: Last Minute Market
Monitoraggi per ridurre lo spreco!!!!! A volte come si dice a civitavecchia “me viè da scippamme la faccia”
Che ci vuole a non sprecare….basta comperare le cose che occorrono, non posso comperare due etti di prosciutto se ne frigo ho già un etto di lonza e sono sola in casa……………
Per le cose a breve scadenza ovvio perché se compero la pasta guardo la scadenza e posso comperarne (se in promozione) anche 5 pacchi.
Di solito quando ci sono delle offerte es. sul parmiggiano o sul prosciutto, ne prendo un po’ di più e me lo faccio mettere sottovuoto in modo da poterlo consumare nei 15 gg successivi.
Mo’ sta’ a vedè che faremo un corso di laurea per ridurre lo spreco alimentare