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Troppo sale in tavola, è un rischio per la nostra salute

un articolo che leggo su E-R Consumatori  che tratta un argomento sottovalutato da molti, in primis da mio padre che nonostante il dottore gli abbia intimato di ridurre il sale, non appena arriva un piatto in tavola, quasi sempre lo sala a prescindere, dimenticandosi sia delle raccomandazioni del medico, sia del fatto che con l’avanzare dell’età cambia la percezione del gusto.

lente alimenti

Dobbiamo ridurre l’utilizzo del sale. L’Organizzazione mondiale della Sanità ne raccomanda un consumo giornaliero inferiore ai 5 grammi al giorno, ma in Italia questo dato sembra ancora lontano se, come evidenziano alcuni studi, al momento è praticamente doppio nella popolazione adulta maschile e sempre alto in quella femminile. È invece inferiore ai livelli raccomandati il consumo di potassio.

La riduzione del sale nell’alimentazione, peraltro, non è solo una priorità dell’Oms ma anche dell’Unione europea, nell’ambito delle strategie di prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nonché uno degli obiettivi perseguiti dal ministero della Salute con il programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, ribadito nel nuovo Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018, per combattere le malattie croniche non trasmissibili.

Sono stati presentati al Ministero della Salute i risultati di due progetti promossi dal Centro per il Controllo delle Malattie, finalizzati a determinare, nella popolazione adulta, nei bambini e nei soggetti ipertesi, i livelli urinari di sodio e potassio, quali indicatori del consumo di sale e di frutta e verdura, nonché l’efficacia di un programma di comunità per favorire comportamenti salutari, in particolare per la riduzione del consumo di sale.

Nel primo progetto un campione nazionale rappresentativo della popolazione adulta, composto da 1782 uomini e 1730 donne di età 35-79, è stato arruolato nell’ambito dell’Osservatorio Epidemiologico Cardiovascolare/health examination survey: dalla determinazione di sodio e potassio nelle urine delle 24 ore è emerso negli uomini un consumo di 10.8g di sale e nelle donne un consumo di 8.4g.

Sono stati esaminati anche 766 ragazzi e 658 ragazze di età compresa fra 8 e 11 anni; anche in questo campione i valori medi di consumo sono risultati al di sopra delle raccomandazioni dell’OMS (7.4g nei ragazzi, 6.7g nelle ragazze). Anche fra i soggetti ipertesi, infine, oltre il 90% degli uomini e l’80% delle donne consuma più di 5 g al giorno di sale.

Per quanto riguarda invece il potassio, nel campione di popolazione generale adulta l’apporto alimentare medio è risultato pari a 2.5 g/die negli uomini e a 2.2 g/die nelle donne, nettamente inferiore ai livelli di assunzione raccomandati (≥ 3,9 g), indice di un insufficiente consumo di frutta, verdura e legumi, alimenti fra tutti più ricchi in potassio.

Il secondo progetto, “Meno sale più salute”, si svolge a tre anni di distanza dagli accordi tra il Ministero della salute e le Associazioni dei panificatori per la riduzione del sale nel pane in attuazione di “Guadagnare salute”: è stato esaminato un altro campione rappresentativo di popolazione adulta, composto da 663 uomini e 729 donne.

Complessivamente è stata registrata una riduzione del 12% del consumo di sale nell’alimentazione (negli uomini da 10.8g a 9.5g, nelle donne da 8.4g a 7.4g). L’introito di sale resta comunque quasi il doppio di quello raccomandato dall’OMS.

Un commento su “Troppo sale in tavola, è un rischio per la nostra salute

  1. Poppea
    23 marzo 2015
    Avatar di Poppea

    Io non lo metto proprio il sale da nessun parte

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