leggo in questo articolo de il Corriere dell’insieme di promesse ed annunci dei politici regionali lombardi:
Soppressi 70 revisori dei conti e 60 poltrone apicali (Claudio Pedrazzini, capogruppo Forza Italia, 22 dicembre 2014)
Ci saranno meno poltrone, meno revisori dei conti e una sola Agenzia per la salute al posto delle 15 Asl (Mario Mantovani, assessore alla Sanità, convegno all’hotel Marriott del 21 marzo)
Questa riforma riduce le poltrone e rende più efficiente il sistema, tagliando i costi (Roberto Maroni, governatore, 3 aprile 2015)
Avremo meno poltrone e più efficienza (Fabio Rolfi, Lega, 23 giugno);
Come abbiamo immaginato il futuro? #zerocode #zeroticket #menopoltrone #piùqualità (Fabio Altitonante, Forza Italia, tweet del 26 giugno).
e dopo tante parole, tocca ai fatti:
Il piano di riordino della rete di assistenza sanitaria, che arriva in commissione Sanità per l’ultimo atto prima del dibattito in aula, salva le poltrone ai manager.
Dei tagli non c’è neppure l’ombra, o quasi: oggi gl’incarichi apicali sono 162, dopo la riforma della Sanità diventeranno 143. Il 12% (scarso) in meno.
Ebbene nell’ allegato 1 , che traccia la nuova mappa dell’offerta di cure in Lombardia (su cui oggi Forza Italia si astiene), cambiano i nomi e i compiti delle strutture, ma il numero resta alto.
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